Sui beni pubblici l’Amministrazione ascolti il dissenso cittadino
Sul tema degli spazi pubblici a Ciampino si è innescata una mobilitazione molto partecipata, non solo nei numeri della piazza di giovedì scorso, ma anche nel coinvolgimento di tante e tanti cittadini che con ogni mezzo hanno dimostrato di voler difendere il polo culturale ed istituzionale di via IV novembre. Biblioteca, Sala consiliare, galleria d’AC, con i loro nomi e la loro valenza sociale, sono il fulcro della comunità e come tale devono essere intese. Per questo siamo scesi in piazza contro il cambio delle intitolazioni, contro la privatizzazione di questi spazi e, soprattutto, per un nuovo modello di gestione, valorizzazione e utilizzo di questi luoghi oggi abbandonati e disfunzionali.
La prima vittoria che questa mobilitazione ha ottenuto è stato l’effettivo ripensamento del cambio di nome per la biblioteca. La Sindaca è stata costretta a smentire, in virtù delle pressioni popolari. La nostra biblioteca resta intitolata a Pier Paolo Pasolini! Ora la battaglia continua, non solo per proteggere l’identità repubblicana, democratica e antifascista della Sala del Consiglio comunale, cui si vorrebbe togliere il nome di Pietro Nenni, ma anche per scongiurare l’ennesima dismissione di patrimonio pubblico al centro di Ciampino.
La ex galleria d’arte contemporanea, come è stato più volte ribadito al sit-in, non può e non deve essere ceduta ad una banca, intenzionata a realizzarvi propri uffici di rappresentanza, in cambio di poche migliaia di euro di arredi per la nuova biblioteca. Un insulto alla città e all’intelligenza delle persone, che non permetteremo! Sono anni che alcune delle realtà sociali e politiche presenti ieri in piazza si battono per il futuro della biblioteca, mentre altri, all’epoca seduti sui banchi dell’opposizione, non hanno mai mostrato il benché minimo interesse sul tema. Oggi queste persone governano e l’unica soluzione che hanno trovato è la svendita dei beni pubblici.
Per tutti questi motivi chiediamo impegni concreti e risposte immediate a queste esigenze collettive, a partire dall’esigenza di individuare spazi provvisori per fare delle aule studio per gli studenti e le studentesse che non hanno facile accesso alla biblioteca in questo momento, a causa delle restrizioni anti Covid. Le risorse per fare tutto ci sono, la scusa della scarsa disponibilità economica non regge a fronte delle iniziative dispendiose che sono state organizzate in questi ultimi mesi. La cultura a Ciampino non può essere relegata a qualche concerto e festicciola una tantum, ma richiede una programmazione che parta dalle realtà vive e dagli spazi pubblici di cui la città dispone.