La violenza di genere è frutto di un modello patriarcale da estirpare, a partire dai territori
La città in questi giorni è venuta a conoscenza, a mezzo stampa, di un grave episodio di violenza che vedrebbe coinvolto il Presidente del Consiglio comunale Massimo Balmas.
Ricordiamo intanto che la violenza di genere, ancora fortemente radicata nella nostra società, è un’azione perpetrata dagli uomini sulle donne, spesso in contesti domestici, alimentata da una cultura basata sul possesso e sul controllo. La violenza può esprimersi in forme diverse: verbale, umiliazioni, fino all’aggressione fisica, così come sembrerebbe accaduto in questo caso.
Le Istituzioni e la società civile hanno un ruolo importantissimo nel decostruire modelli culturali violenti, offrendone di alternativi, supportando le famiglie che vivono sulla pelle situazioni di difficoltà. Perciò, a prescindere dall’iter giudiziario, riteniamo inaccettabile che il Presidente del Consiglio possa continuare ad esercitare le funzioni di cui è investito, a garanzia del ruolo pubblico e istituzionale, potenzialmente in contrasto con la condotta addebitata. Come DiC riaffermiamo l’urgente bisogno nella Città di Ciampino di spazi e servizi pubblici dedicati al supporto e all’orientamento di donne costrette a subire relazioni violente, e in tal senso ci stiamo già muovendo nelle sedi opportune con il nostro Consigliere comunale.
Purtroppo, però, ci troviamo ogni giorno a dover fare i conti con quel modello patriarcale da cui la nostra città non è immune. “Facciamo finta di niente”, “il fatto non sussiste”, sono alcune frasi pronunciate ad esempio dal Consigliere e Capogruppo della Lega Di Luca nella riunione dei Capigruppo dove abbiamo presentato la richiesta di autosospensione di Massimo Balmas dalla carica di Presidente del Consiglio comunale. Ciò che è stato detto in questa sede è molto grave, non soltanto perché ci si sostituisce alle autorità competenti in materia – questa volta davvero -, ma ancor più perché tali frasi rappresentano una volontà lucida e consapevole di chiudere gli occhi davanti a un problema che invece esiste, perpetrato e giustificato anche da atteggiamenti come questo!
In secondo luogo proseguendo col definire e ridurre la nostra richiesta e reazione di sgomento a un “massacro mediatico”, Di Luca decide di ignorare volutamente la denunciante. Si solidarizza con il denunciato, un politico maschio, e non con la donna. Chi nelle Istituzioni dovrebbe affrontare il problema serio e strutturale della violenza di genere, preferisce evitare di prendere una posizione netta sul tema. Questo fatto aggiunge ulteriore gravità, poiché rischia di scoraggiare le vittime di violenza a denunciare eventuali aggressori, perché non saranno credute, perché le reazioni di terzi saranno tacciate di sciacallaggio mediatico da alcuni, o, nel peggiore dei casi, saranno considerate delle “pazze”.
Sulla violenza di genere, fisica e non, si deve avere una posizione netta, che prescinde dal colore politico. Noi continueremo a chiedere, finché non sarà fatta luce sui fatti da parte della magistratura, la sospensione di Balmas dalle Istituzioni, la sua dimissione da una carica pubblica quale è quella che ricopre attualmente come Presidente del Consiglio comunale di Ciampino.