Sull’ex Ostello basta propaganda! La nostra proposta: un centro per educazione ambientale e cultura
La campagna elettorale ancora non è iniziata e già abbonda la propaganda. Il terreno è ovviamente quello social, nel quale a dominare è la comunicazione spot, la proposta ad effetto, la polemica spicciola. L’ultima si è accesa sul destino della struttura comunale di Via Malvin Jones, il Casale dei Monaci e annesso ex Ostello sul quale il PD ha avanzato la proposta di metterlo a disposizione per ospitare i profughi ucraini in fuga dalla guerra. L’ex Sindaca e attuale candidata del centrodestra Daniela Ballico interviene subito, liquidando come propaganda la proposta e pubblicando una sua missiva indirizzata al Direttore Generale della ASL RM6 pochi giorni prima della sua caduta. Con una email su carta intestata, afferma si sia avviato un percorso perché quella struttura possa diventare un Ospedale di Comunità.
Facciamo chiarezza. La Regione del Lazio con Deliberazione di Giunta n. 1005 del 30 dicembre 2021 ha reso noto l’elenco delle strutture per l’assistenza sanitaria territoriale alle quali saranno indirizzati i fondi della Missione 6 – Salute del PNRR, in particolare per le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità. Tra i diversi investimenti che riguardano l’ASL RM6 è previsto un unico intervento che riguarda la città di Ciampino, sulla sede del Distretto H3 di Via Mario Calò, per la realizzazione di una Casa della Comunità. Dunque al di là di quella lettera, non c’è altro. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il Comune non ha alcuna competenza in merito. Fa inoltre sorridere come la signora Ballico accusi gli ex ospiti di responsabilità sullo stato dell’immobile quando a noi risulta, da nota n.24523 di Giugno 2020 redatta dall’ufficio patrimonio, una situazione debitoria sui canoni di locazione mai evasi dell’azienda A.S.P. per una somma pari a 195 mila euro!
Veniamo alla proposta del PD. Per quanto la proposta sia lodevole almeno nelle intenzioni, se misurata sulla tragedia della guerra in atto, la troviamo fuori tempo massimo e inconsistente nei fatti. Quando il centro di accoglienza per rifugiati è stato chiuso nessuna voce contraria si alzò oltre la nostra, e ora viene lecito domandarsi il perché. Come non ricordare poi che quando il servizio era gestito dalla Eriches29, della galassia 29 Giugno ai tempi di mafia capitale, l’amministrazione Terzulli si dimenticò completamente di esercitare qualunque forma di controllo dell’appalto e delle mansioni da svolgere, al punto tale che solo le proposte/proteste delle realtà civiche e associative riuscirono a strappare la manutenzione ordinaria e straordinaria sulla struttura che cadeva a pezzi. L’esperienza ci ha poi insegnato come quello spazio, essendo molto lontano dalla città e non semplice da raggiungere, non sia il luogo migliore per l’accoglienza, a meno di non ridurre questo concetto alla fornitura di un pasto caldo e di un letto.
Per noi è tempo di tracciare una proposta compiuta, in grado di andare oltre ogni spot. Una proposta economicamente sostenibile e coerente, in grado di intercettare finanziamenti sovracomunali e che abbia l’ambizione di integrare gli immobili nella cornice dell’area circostante: il Parco del Muro dei Francesi. La nostra proposta è quella di realizzare nell’area un “Centro strategico per l’educazione ambientale e la cultura” di valenza regionale, attraverso una stretta sinergia con l’Ente Parco Castelli Romani e la Regione Lazio. Immaginiamo gli immobili inseriti nella cornice del Parco in grado di accogliere studenti, ricercatori, corsi di formazione altamente qualificanti in campo ambientale e residenze artistiche temporanee. Tenendo anche conto del patrimonio archeologico presente nell’area, che dovrà essere messo in rete con il sistema territoriale del Parco dell’Appia Antica.
Un polo strategico dove anche le associazioni culturali del territorio che ne faranno richiesta avranno uno spazio per le loro attività, grazie al regolamento dei Beni Comuni che andremo ad approvare subito in consiglio comunale. Uno spazio per la Cultura e per l’Ambiente in grado di generare anche ricadute economiche positive sul territorio ciampinese tutto.