Centro commerciale sui ponti di Morena: Intervento urbanistico negli interessi del privato, pensare subito nuovo Prg
In queste ore stiamo assistendo alla messa a dimora dei primi prefabbricati che dovranno ospitare un supermercato e un fast-food nell’area dell’intervento G5 sui ponti di Morena, provocando la sacrosante indignazione di molti residenti che non conoscevano il carattere di questo intervento. Diritti in Comune ha provato a cercare soluzioni possibili per tamponare gli aspetti più problematici che riteniamo verranno ad inasprirsi con l’apertura del futuro centro commerciale, seppur ben consapevoli che ai danni fatti non c’è soluzione di sorta. Intanto va detto che il cosiddetto “ufficio speciale” della ex Giunta Ballico aveva modificato profondamente il progetto iniziale, apportando cambiamenti alla viabilità nell’esclusivo interesse del futuro centro commerciale, a discapito di automobilisti e pedoni. Soprattutto questi ultimi si sono visti privare di passaggi sicuri, con gravissimi disagi per chi deve raggiungere il centro cittadino a piedi o in bici. Come al solito: una città progettata a misura di automobile senza possibilità alternative. Ma i problemi sono evidenti anche con il trasporto pubblico, dove ad esempio gli autobus sono costretti ad invadere la corsia adiacente per riuscire a svoltare verso Morena. Sarebbe utile infine sapere se l’attuale realizzazione del comparto rispetta tutti gli standard previsti nelle norme tecniche di attuazione del Prg.
Come abbiamo detto più volte, l’urbanizzazione dell’intero comparto G5 è totalmente subordinata agli interessi specifici dei soggetti privati promotori del piano. L’intervento sarà devastante per il commercio locale e la vivibilità dei quartieri circostanti, gli stessi cittadini se ne stanno accorgendo già da mesi, visti i numerosi disagi che solo il cantiere sorto in quest’area di ingresso al centro cittadino sta comportando. Un’intera città in ostaggio di scelte politiche illogiche, con gravi responsabilità di tutte le ultime amministrazioni succedutesi negli anni. Una situazione destinata verosimilmente a peggiorare, a meno che, come abbiamo proposto in campagna elettorale, non si intervenga il prima possibile con interventi che provino a dare nuove risposte alle nuove esigenze. Tra queste anche la copertura dei valli ferroviari – ad esempio collegando via due Giugno con via S. Paolo della Croce – al fine di alleggerire il traffico locale.
Il Piano regolatore dava modo alla pubblica amministrazione di guidare il processo di sviluppo dell’area ma le varie giunte di centrosinistra e in ultima quella di centrodestra hanno deciso di non farlo, lasciando guidare il processo al soggetto privato con le conseguenze che stiamo vedendo. Ma lo stesso Prg viene seguito alla lettera solo quando deve rispondere agli interessi di quegli stessi soggetti privati, mentre, quando non lo fa, non si hanno problemi ad agire in variante. Non è mai successo che le varianti servissero per il bene collettivo – come appunto nel caso della copertura dei valli ferroviari – ma sempre e solo per soddisfare interessi particolari. Crediamo che la progettazione urbana potrà cambiare di passo solo prevedendo ed elaborando un nuovo Piano regolatore, adatto ai tempi e al tipo di città che si è venuta a creare, molto diversa da quella prevista e immaginata negli anni novanta.