Rendiconto di Bilancio 2022 e proposta di ripiano del disavanzo: il voto contrario di Diritti in Comune
Come gruppo consiliare di Diritti in Comune, a seguito di attente valutazioni nel merito delle due proposte, abbiamo votato contro la proposta di delibera sul Rendiconto di Bilancio 2022 e la proposta di ripiano del disavanzo, perché queste a nostro avviso si portano dietro molte criticità, alcune delle quali già evidenziate da noi durante la gestione Ballico.
1) Gli accertamenti dalle infrazioni del Codice della Strada tengono solo formalmente in piedi il bilancio dell’ente e sono arrivati a livelli che sollevano più di una riflessione politica. Un conto è sanzionare le infrazioni per abbattere i rischi ed educare ad un uso corretto dei mezzi di trasporto, altro conto è la “caccia alle streghe”. 8,1 milioni di euro di accertamenti nel 2022, dei quali abbiamo chiesto di vedere la forma giuridica effettiva, sono uno sproposito che mette Ciampino nella top 10 regionale dei Comuni col più alto tasso di accertamenti di infrazioni. Nel 2019 furono 4,5 milioni di euro, nel 2020 (anno del covid) 3,2 milioni, nel 2021 circa 6 milioni e ora raggiungono la cifra record di 8,1 milioni di euro, portando il contributo pro-capite annuo a 200 euro a cittadino!
Nonostante ciò, tra l’accertato e il riscosso c’è ovviamente un gap enorme (il riscosso è pari a 2,3 milioni di euro) e questo ha ricadute molto negative sulla capacità reale di spesa dell’Ente. Come dicevamo anche all’Amministrazione precedente, riteniamo sia il momento di riallineare la previsione alle riscossioni effettive.
In Consiglio abbiamo inoltre portato una riflessione più generale sulle politiche di sicurezza messe in campo negli ultimi anni nel nostro Comune attraverso un eccessivo utilizzo di telecamere, posti di blocco e scelte discutibili come l’area cinofila comunale.
Dissuasione ed educazione della comunità non passano necessariamente per il controllo militare del territorio ed è anche su questo che si misura la cultura politica di chi amministra.
2) I bilanci ASP 2021 e 2022 non sono stati ancora approvati. Portare in discussione il rendiconto dell’Ente senza l’approvazione del bilancio aziendale ASP ci sembra – a memoria – un unicum nella storia di questa città.
La questione ASP, su cui siamo tornati più volte, oltre ad aver risucchiato per l’ennesima volta ogni risorsa dell’ente (2,3 milioni di euro accantonati per le perdite PRESUNTE 2021 e 2022) è ad oggi ancora materia oscura per il Consiglio comunale in quanto si attende il piano industriale e i bilanci definitivi. Piano e bilanci che verranno sviluppati insieme a quel management aziendale di cui l’Amministrazione sembra non poter più fare a meno oggi e che noi continuiamo a dire doveva essere rimosso il primo giorno di insediamento della nuova Amministrazione. Se la pubblica amministrazione si esprime per atti, è tempo di portarli in discussione. La città, i servizi e i lavoratori non possono più attendere.
Anche su questo abbiamo detto chiaramente che la strada presa non ci convince affatto: per cambiare rotta non basta l’ennesimo piano industriale. La città, il Consiglio comunale e la politica tutta dovrebbero iniziare a riflettere sull’improrogabile ritorno di TUTTI i servizi a domanda individuale nella sfera pubblica attraverso la realizzazione di una Azienda Speciale Comunale.
La gestione del servizio da parte di una società a capitale interamente pubblico come ASP è una gestione pubblica?
No! È un misto pubblico-privato che prende il peggio da entrambi gli istituti di diritto. La definizione di società Spa le attribuisce finalità e scopi che sono estranei alle finalità delle gestioni pubbliche, come sono quelle di erogare servizi pubblici, diritti fondamentali della persona e destinati a soddisfare bisogni primari essenziali per la vita umana, come sancito dal referendum del 2011 su acqua e servizi pubblici.
L’amministrazione Colella è pronta a raccogliere la sfida di riportare tutti i servizi nell’alveo pubblico, eliminando quei costi di gestione, diretti e indiretti, tipici delle società partecipate? Noi siamo pronti al confronto pubblico su questo tema.
3) L’Ente non è in dissesto finanziario ma il bilancio è in evidente sofferenza. La capacità di riscossione dei tributi (TARI, IMU, TARSU, ETC.) è sempre bassa e non si registrano azioni concrete per migliorare questa performance amministrativa, se non un significativo aumento degli accertamenti, la cui effettiva ricaduta positiva sul bilancio sarà misurabile nella annualità 2023.
4) I 615 mila euro di disavanzo da ripianare nella annualità 2023-2025 sono stati coperti da un capitolo di spesa come il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità che, per sua natura, è aleatorio e la cui consistenza difficilmente prevedibile. Un azzardo economico-finanziario che si ripete e che durante l’amministrazione Ballico evidenziammo insieme agli allora Consiglieri comunali di minoranza Perandini e Colella in una pregiudiziale al bilancio di rendiconto 2020. Ora – miracoli della politica – questo rischio non è più tale?