Sindaca salvaguardi la retribuzione dei lavoratori nei servizi e garantisca sostegno agli utenti, invece di diffondere fake news

Ci rammarica notare ancora una volta che all’attivismo “social” della Sindaca, spesso portatore di notizie false prese da siti poco attendibili, non corrisponde una adeguata azione amministrativa di cui, insieme alla Giunta, è politicamente e giuridicamente responsabile. Così accade che mentre la Sindaca “discute” di strampalate ipotesi di riapertura delle attività sui social, preoccupandosi della tenuta economica e sociale del paese, l’azione amministrativa territoriale latita completamente rispetto a ciò che le è di diretta competenza.

In data 07 Aprile (!) è stato approvato un Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio, Anci-Lazio e soggetti sindacali su servizi educativi, sociali e sociosanitari in cui soggetti gestori e le parti sociali s’impegnano di rendere operative ed accompagnare le disposizioni previste dalle norme previste nel contesto regionale laziale, nell’obiettivo primario e comune di individuare protocolli condivisi per mettere in atto forme di sostegno concreto alle famiglie e gli utenti in un momento di sospensione dei servizi e delle attività assistenziali, educative, di socializzazione e cura e di salvaguardia del massimo della retribuzione contrattuale dei lavoratori operanti nei servizi;

In particolare, attraverso una interrogazione presentata da Dario Rose nei giorni scorsi, abbiamo sollecitato l’Amministrazione ad attivarsi presso i gestori del servizio (i.e. A.S.P.) per assicurare la corresponsione del 100% della retribuzione contrattuale dei lavoratori nell’integrale rispetto dei Contratti Collettivi Nazionale del Lavoro applicati, nei casi in cui applicando il “vuoto per pieno“ vengano riconosciuti agli enti gestori il 100% dei corrispettivi. Fermo restando che, nei casi in cui i servizi prevedano una compartecipazione degli utenti e quindi i corrispettivi erogati secondo modalità “vuoto per pieno” discostano dal 100%, con un minimo di 80%, le parti firmatarie il detto Protocollo d’Intesa dovranno attivare entro tre giorni, un tavolo di confronto per trovare le necessarie soluzioni al fine di assicurare il massimo della retribuzione e, sino alla chiusura del tavolo di confronto, non potranno essere attuate soluzioni unilaterali, che scendano al di sotto del massimo.

Diritti in Comune invita l’Amministrazione comunale a parlare meno e ad agire tempestivamente per l’attuazione di tutte le misure previste nel Protocollo d’Intesa per far fronte alle nuove esigenze insorte a seguito dell’emergenza coronavirus, riorganizzando i servizi e le relative attività in funzione dei nuovi e diversificati bisogni della comunità locale, garantendo nel contempo la piena continuità salariale dei lavoratori che attualmente non risulta assicurata. Da questo punto di vista, ci aspettiamo che venga immediatamente coinvolto il soggetto gestore dei servizi, Società partecipata ASP S.p.A., che ricordiamo opera in regime di housing providing e soggetta quindi a controllo analogo da parte del Comune.

Covid-19 e sostegno alle famiglie in difficoltà. Chiediamo trasparenza e serietà, altro che letterine

Siamo nuovamente chiamati a censurare la gestione dell’emergenza Covid-19 da parte dell’Amministrazione guidata da Daniela Ballico. Qualche settimana fa, la Sindaca e l’Assessora al Bilancio si dilettavano a dare i numeri su facebook circa i finanziamenti che sarebbero arrivati al Comune di Ciampino per aiutare persone e famiglie all’acquisto di generi di prima necessità. Questa volta, invece, la Ballico firma una lettera dai toni intimidatori indirizzata ad Associazioni, Parrocchie, Comitati di Quartiere e ai singoli cittadini che fin dall’inizio della pandemia hanno supplito alle mancanze di questa Amministrazione nell’aiuto alle famiglie in stato di necessità. 

Mentre da un lato l’Amministrazione ha deciso di ignorare totalmente la richiesta arrivata da più parti (da associazioni e forze politiche di opposizione) circa l’attivazione di un coordinamento con le varie realtà del territorio, più o meno strutturate, che si stanno impegnando per aiutare i ciampinesi in difficoltà, dall’altro velatamente intimorisce le realtà e i volontari che stanno operando, accampando divieti di spostamento, che per quanto  riguarda le realtà del terzo settore, sono illegittimi. Ricordiamo alla Giunta, composta per la maggior parte da avvocati, la normativa emergenziale vigente: dall’Ordinanza n. Z00013 del 20.03.2020 della Regione Lazio a quella della Protezione Civile, la n. 658 del 30.03.2020 che così recita all’art. 2: Per le attività connesse alla distribuzione alimentare non sono disposte restrizioni agli spostamenti del personale degli enti del Terzo settore e dei volontari coinvolti. Dunque i comportamenti ipocritamente consigliati nella lettera (giammai in un’ordinanza) risultano irricevibili. 

Questa Amministrazione, in barba a quanto sbandierato e agli impegni presi, anche con le opposizioni, in tema di trasparenza e garanzia dei bilanci, sta eludendo ogni controllo circa la gestione dei fondi per affrontare l’emergenza. Scopriamo dalla lettera che è possibile effettuare una donazione sul conto corrente del Comune. Perché non è stato attivato un conto corrente dedicato, così come da possibilità stabilità dall’Ordinanza della Protezione Civile citata sopra? I pacchi alimentari, la cui gestione sembra affidata esclusivamente al Centro Operativo Comunale, con quali soldi vengono comprati? Sono gli stessi finanziamenti che sono arrivati per i buoni spesa?

Mentre rivolgiamo queste domande alla Sindaca e alla sua Giunta, ringraziamo i volontari, le realtà del territorio, i Servizi Sociali del Comune e tutti coloro che stanno dedicando il proprio tempo ad aiutare le persone più fragili della nostra comunità. La Giunta Ballico deve principalmente a costoro trasparenza e serietà.

 

Agire subito per sostegno fragilità sociali. Stop a propaganda politica

Sulle ultime misure di sostegno varate dal governo, il Sindaco Ballico e l’Assessore Bottacchiari in piena sintonia con i propri referenti politici nazionali, non trovano meglio da fare che lanciarsi nella squallida ed inutile propaganda politica, dimostrando tra l’altro di avere seri problemi con la matematica.

Evidente che si tratta di una prima parziale risposta per affrontare le conseguenze sociali, che l’emergenza sanitaria legata al coronavirsus sta producendo su fasce consistenti della popolazione. Risorse certamente limate ed insufficienti, che sono destinate non indistintamente a tutti i cittadini, ma alle fasce meno abbienti della popolazione, quelle maggiormente esposte alla crisi economica e lavorativa in corso.

E qui diventa fondamentale l’azione dei Comuni, chiamati a conoscere e monitorare con molta attenzione le fragilità sociali che investono la propria comunità, attivando le misure più idonee e dirette per sostenere le famiglie in difficoltà. Ci aspettiamo che nelle prossime ore, quella responsabilità ed unità d’intenti più volte strombazzata in questi giorni, possa diventare espressione concreta.

Il Sindaco convochi subito un tavolo istituzionale con tutte le forze rappresentate in Consiglio comunale, la protezione civile e le reti del volontariato, perché nelle prossime ore si possano mettere rapidamente in campo strumenti e azioni comuni per venire in contro alle tante famiglie che in questo territorio vivono un grande momento di difficoltà. Diritti in comune è già al lavoro con la rete dei soggetti sociali e del volontariato, per costruire una risposta in questo senso ed è pienamente disponibile a fare la sua parte.


AGGIORNAMENTO:

Dall’ordinanza della protezione civile n 658 e dalle successive integrazioni, constatiamo che i fondi destinati alle misure urgenti per la solidarietà alimentare per il Comune di Ciampino non ammontano alla cifra di 80.000 euro, cosí come affermato dalla Sindaca.

Nello schema di ordinanza del Capo di Dipartimento della Protezione Civile Borrelli, figurano 223.472,29 euro destinati al nostro comune per far fronte all’emergenza!

Se questi soldi saranno sufficienti o meno alle famiglie ciampinesi in condizioni di vulnerabilità, sarà possibile stabilirlo solo quando la Sindaca, il suo Assessore ai Servizi Sociali e l’Assessore al bilancio, spenderanno il loro prezioso tempo a mappare le fragilità sociali presenti sul territorio: quelle che si sono acuite e quelle che stanno nascendo a seguito dell’emergenza Covid-19.

Non accettiamo che si continui a fare propaganda politica, seguendo le indicazioni delle compagini nazionali, mentre ci sono famiglie ciampinesi che non riescono a mettere a tavola un pasto per i propri figli.

Chiediamo serietà e competenza nell’utilizzo e nella comunicazioni dei dati e un impegno concreto verso il superamento dell’emergenza, altrimenti, per il bene di tutti, se ne tornino a casa. In quarantena!

 

A questo link le nostre slide con alcune proposte sull’emergenza sociale.

Bilancio: Per il bene della città chiediamo lo slittamento previsto dalla normativa in virtù dell’emergenza covid-19

La nostra attenzione sul bilancio mostra l’esatto opposto di quanto siamo stati accusati: l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente, in questo momento difficile, è ancora più importante che nel passato. Per questo noi chiediamo che il Comune ripensi e approfondisca quei punti del bilancio che noi riteniamo critici e pericolosi. Gli elettori che ci hanno votato chiedono che venga esercitata una verifica e un controllo sull’operato della Giunta: è questo quello che fa un’opposizione responsabile e seria.

La fretta della Giunta di approvare il Bilancio di Previsione per gli anni 2020-2022 è del tutto ingiustificata e nulla ha a che fare con la drammatica emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19. Non solo, infatti, non si tiene minimamente conto della contrazione del gettito dei principali tributi che sono attualmente sospesi, ma non è prevista alcuna voce in merito all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Attraverso diverse note scritte e nelle tre Commissioni che si sono svolte abbiamo segnalato con preoccupazione l’allarmante squilibrio tra spese correnti e finanziamento delle stesse non ricevendo chiarimenti sufficienti da parte dell’Amministrazione, chiedendo – noi e altre forze dell’opposizione, da ultimo con una nota congiunta del 14 marzo – il prosieguo in sicurezza, tramite videoconferenza, dei lavori.

Ci sono evidenti criticità nello schema di previsione del bilancio, tali da determinare una situazione di squilibrio strutturale. La parte della spesa corrente risulta coperta per lo più da entrate non consolidate ed alcune di esse verrebbero finanziate da entrate in conto capitale, in palese violazione dei principi contabili. Le stesse sarebbero palesemente sovrastimate, come quelle dell’addizionale Irpef, con una previsione inattendibile di maggior gettito di 900mila euro in tre anni, previsione che non tiene peraltro conto dell’inevitabile grave recessione nella quale il paese sarà trascinato, per effetto della drammatica situazione economica dovuta al coronavirus.

L’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità risulta fortemente sottostimato, in quanto per diverse tipologie di entrate viene utilizzato un metodo di calcolo diverso da quello disciplinato dalla normativa vigente e dai principi contabili. Così si prevede d’incassare il 67% delle multe accertate, nonostante negli ultimi cinque anni la media degli incassi delle multe non ha superato il 48%. Inoltre a fronte di uno stanziamento per recupero TARI di 2 milioni di euro previsti sul bilancio di previsione 2019, in realtà è stato incassato zero, (dati SIOPE 2019). Pertanto l’accantonamento a fondo crediti non dovrebbe essere del 50% ma del 100%.

Ancora non si evince dalla nota integrativa al Bilancio la motivazione della quintuplicazione della spesa ricompresa nella voce “altre spese correnti”, che prevede uno stanziamento per l’anno 2020 pari a 9 milioni di euro rispetto agli 1,6 milioni dell’anno 2019, così come la tipologia e l’importo degli accantonamenti previsti per le passività potenziali sul bilancio di previsione.

La nostra posizione è a tutela dell’Ente e dei cittadini di Ciampino. D’altronde, proprio il Decreto Legge Cura Italia fa slittare al 30 maggio i termini di presentazione del Bilancio di Previsione e non prevede certo di derogare alla formulazione di un bilancio corretto ed equilibrato. Si continui, dunque, ad operare in esercizio provvisorio, come altri comuni ben più virtuosi di noi stanno facendo (cfr. Comune di Cerveteri), si attinga al fondo di Riserva e si aggiorni lo schema di previsione, sciogliendo tutte le questioni sollevate.

Lo diciamo da anni e purtroppo in questi giorni è ancor più vero: per far fronte alle esigenze sanitarie e sociali si facciano debiti fuori bilancio! Noi siamo disponibili a discuterne e ad approvarli, subito. Diritti in Comune ha da sempre messo al centro del progetto politico la dimensione comunitaria, pubblica e solidale del vivere.
Non permetteremo che dietro la falsa retorica della responsabilità e dell’unità d’intenti, si deroghi al confronto democratico e al rispetto delle norme che presiedono ad una corretta gestione delle risorse pubbliche. La responsabilità, anzi, è proprio questa: l’esercizio della democrazia.

Covid-19: chiediamo misure a tutela dei lavoratori a Ciampino

Questo periodo di emergenza nazionale ci vede impegnati come movimento insieme alle reti di cittadini ed associazioni, per far fronte alle necessità delle fasce più esposte alle ricadute sociali ed economiche dell’emergenza. Tra questi, non abbiamo smesso di ascoltare i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici sul nostro territorio. Ieri pomeriggio abbiamo protocollato in Comune un’interrogazione alla Sindaca Ballico, chiedendo quali protocolli di sicurezza anti-contagio siano stati assunti e monitorati per i lavoratori delle attività rimaste aperte a Ciampino (magazzini delle farmacie, assistenti domiciliari, ipermercati e uffici postali), anche in merito a strumenti di protezione individuale. Abbiamo voluto anche chiedere, a tal proposito, se siano state incentivate le operazioni di sanificazione dei posti di lavoro. Infine vorremmo sapere dalla Sindaca cosa si intende fare per le 42 educatrici degli asili nido comunali, in ferie forzate, che a breve si troveranno senza retribuzione avendo quasi esaurito i giorni maturati per il 2020. 

Le misure emergenziali contro il diffondersi del contagio da Covid-19, sacrosante dal punto di vista sanitario, non devono mai farci perdere di vista la difesa dei diritti di ciascuno di noi. In questo periodo stanno emergendo tutte le criticità di un sistema economico che normalmente antepone il profitto alla salute e alla dignità umana; per questo pretendiamo che le istituzioni non lascino soli i lavoratori che stanno pagando un prezzo alto di questa emergenza, a partire dal nostro territorio. 

 

 

La Regione riconosce finalmente l’Igdo come centro storico, ora un confronto pubblico

La Regione Lazio ha adottato lo scorso 13 febbraio la variante d’integrazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), inerente alla rettifica e all’ampliamento dei beni paesaggistici, che non erano stati ricompresi nel Piano approvato lo scorso agosto dal Consiglio Regionale. Tra questi vi è l’intera area del complesso IGDO, che viene censita come insediamento urbano storico e relativa fascia di rispetto. 

E’ una decisione fondamentale, punto di arrivo una lunga battaglia condotta da associazioni, cittadini, movimenti civici e sociali, che per anni hanno fatto di tutto perché fosse riconosciuto e tutelato il valore storico e identitario dell’IGDO. L’inserimento dell’intera area tra i beni del paesaggio, cosiddetti tipizzati, nel Piano Paesaggistico sancisce questo riconoscimento da parte delle istituzioni.

Dopo la pubblicazione del provvedimento avvenuta il 20 febbraio si apre la fase delle osservazioni, che cittadini e amministrazioni comunali possono presentare entro 90 giorni. Ma le norme di tutela previste dal Piano sono immediatamente vigenti, perciò ogni intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia del complesso, dovrà ora essere preventivamente approvato dal Mibac e dalla Regione Lazio. 

La classificazione come centro storico ha come primo effetto la non applicabilità della rigenerazione urbana. Chi pensava di fare un affare aggiudicandosi all’asta l’IGDO per poco più di un milione e mezzo di euro dovrà fare i conti con l’interesse pubblico che l’area riveste, in quanto connotativa dell’impianto originario della città di Ciampino. 

Ora che Ciampino ha visto riconoscere finalmente il suo centro storico, dobbiamo costruire le condizioni perché quell’area, pur considerando le legittime aspirazioni della proprietà, possa diventare il cuore sociale e culturale della città. Per questo la coalizione Diritti in Comune, nata per sostenere attivamente le battaglie delle diverse associazioni e movimenti che negli anni hanno lottato per la sua salvaguardia, chiede di aprire subito un confronto pubblico con i cittadini, le associazioni, i movimenti civici e sociali, le forze politiche sul futuro dell’IGDO. 

Ciampino e gli interessi di Benetton

Il rinnovo della concessione di Aeroporti di Roma (gli scali di Fiumicino e Ciampino) al gruppo Atlantia di Benetton, spiegato nei dettagli sul Fatto Quotidiano grazie alle indagini del Comitato Fuoripista, fa impallidire persino la concessione di Autostrade per il livello di iniquità del contratto, con clausole vessatorie per lo Stato ed estremamente favorevoli al colosso privato. Non solo saremmo costretti ad un risarcimento a fronte di una revoca, come nel caso di Autostrade, perfino nel caso in cui Atlantia si rendesse responsabile di colpe gravi, ma la suddetta concessione ha la durata impressionante di 35 anni, dal 2009 al 2044, il tutto senza passare per il Parlamento e senza alcuna trasparenza.

Il modus operandi di Benetton è tristemente noto. La multinazionale tessile dell’omonima famiglia trevigiana è impegnata in avventure di capitalismo estrattivo in giro per il mondo, sempre a spese delle comunità locali. Basterebbe chiedere ai mapuche della Patagonia argentina, nelle cui terre Benetton ha messo in piedi un vero e proprio impero della lana e del petrolio, espropriando terreni ancestrali, inquinando le falde acquifere e scatenando una cieca repressione nei confronti di chi si oppone ai suoi progetti. Il colosso italiano è coinvolto, almeno moralmente, nella morte di attivisti ambientali come Santiago Maldonado.

Il crollo del ponte Morandi è forse un caso limite, che si porta dietro una ferita insanabile per la comunità di Genova e per l’Italia intera. Ma non c’è bisogno di aspettare un’altra tragedia per capire quanto la gestione di Adr, come quella di Autostrade, è segnata dalla stessa attitudine estrattivista e dalla stesso spudorato menefreghismo nei confronti degli interessi dei cittadini. Se pensiamo infine al fatto che il territorio di Ciampino, per ciò che concerne l’aeroporto, è stretto tra il monopolio del gestore Adr e quello di un’altra multinazionale moralmente opaca come Ryanair, il quadro è ancora più preoccupante per noi. Viene da sé che solo un ruolo forte dello Stato e una politica orientata al bene collettivo potrebbero far fronte allo strapotere di chi sfrutta il territorio per il proprio profitto, producendo inquinamento ambientale ed acustico, senza alcun ritorno economico o sociale per la comunità.

Purtroppo, però, accade esattamente il contrario. Se nessuna amministrazione locale a Ciampino è mai riuscita a far valere le ragioni della città di fronte a questi giganti del profitto privato, l’attuale governo cittadino addirittura si vanta di fare gli interessi di Adr, e quindi di Benetton, sul nostro territorio, sperando in qualche strapuntino utile forse al mantenimento del labile consenso. Ricordiamo il Natale ciampinese, finanziato e sponsorizzato proprio dal marchio aeroportuale controllato al 95% dalla famiglia Benetton, in bella mostra persino sulle decorazioni natalizie di carta! Alla faccia della destra sovranista attenta alle tradizioni, ma soprattutto alla faccia di chi in Parlamento fa la voce grossa contro Benetton ma poi sui territori si piega ben volentieri al potere del peggior neoliberismo globale.

Autovelox, la Sindaca faccia chiarezza. Possibile class-action

Sulla vicenda autovelox di Via Appia Nuova, sarebbe il caso che la Sindaca Ballico, quale legale rappresentante dell’Ente cui è stato ingiunto, dalla Prefettura di Roma, il pagamento della sanzione pecuniaria relativa alla violazione del codice della strada, per la collocazione senza preventiva autorizzazione dell’apparecchio, facesse piena chiarezza.

Contrariamente a quanto si legge in questi giorni su alcune testate, il procedimento non si sarebbe concluso con l’archiviazione, ma come si evince dall’archivio informatico della Prefettura di Roma risulterebbe tuttora in trattazione. Il ricorso promosso dal Comune di Ciampino, avverso al procedimento sanzionatorio di ANAS, è stato respinto e conseguentemente emessa ordinanza ingiuntiva di pagamento della sanzione di 1700 euro.

In questo caso la notifica o meno dell’atto, rileva soltanto ai fini del termine (30 giorni) entro il quale va saldata la sanzione da parte del Comune di Ciampino e non sull’efficacia del provvedimento stesso, che rimane esecutivo a meno di un pronunciamento del Giudice di Pace, se a questi il Comune avesse fatto ricorso.

Con un’interrogazione trasmessa oggi il Consigliere di Diritti in Comune ha chiesto alla Sindaca di chiarire fino in fondo lo stato dell’intera vicenda a tutela dell’immagine e dell’operato del Comune di Ciampino, anche in relazione ai possibili contenziosi che si potranno generare, se l’Ente fosse chiamato a rispondere ad una class-action promossa dalle migliaia di cittadini colpiti dalle sanzioni, sulla cui legittimità verrà chiesto in tutte le sedi di fare piena chiarezza.

Dal presidente di Ambiente Spa parole gravi su azienda e lavoratori, interrogata la Sindaca

Può il presidente del Cda della società partecipata Ambi.en.te Spa esprimersi in modo sprezzante nei confronti del carattere pubblico dell’azienda, offendere la dignità dei lavoratori e parlare di ricapitalizzazione prima di essere passato per l’organo deliberante cioè il Consiglio comunale di Ciampino? Questo infatti è quello che è accaduto durante un’intervista televisiva al dott. Dario Matturro, il 13 febbraio scorso, nella quale il presidente ha espresso l’intenzione di procedere alla ricapitalizzazione del 60-40% di Ambi.en.te.

Nel corso della stessa intervista il dott. Matturro ha parlato dell’esigenza di rendere la nostra partecipata simile ad un’azienda privata, non si sa bene in che modo e su quali basi. Infine, cosa assai grave, si è espresso con frasi che ledono la dignità dei lavoratori dell’azienda, basate su luoghi comuni e senza fornire alcun dato a supporto di quanto afferma, sostenendo ad esempio che ‘la legge italiana purtroppo (…) tutela moltissimo il lavoratore (…) chi gioca con gli infortuni, le malattie, le 104’. Parole gravi e supposizioni che non sono degne di chi dovrebbe portare avanti la società che effettua la nostra raccolta differenziata.

Per questi motivi abbiamo interrogato la Sindaca Ballico, per sapere se fosse a conoscenza, in termini di piano industriale della società, di quanto comunicato ai media dal dott. Dario Matturro. Inoltre abbiamo chiesto di sapere se e quando il Presidente e la Sindaca intendono relazionare sugli ambiti di intervento futuro, societario e imprenditoriale, della società Ambi.en.te., informando il Consiglio comunale e la cittadinanza sulle sorti della partecipata pubblica le cui azioni sono al 99% detenute dal Comune di Ciampino.

La Ballico dica quali interessi difende: quelli dei cittadini o di ADR?

Ancora una gravissima presa di posizione della Sindaca di Ciampino Ballico nella Commissione Rumore Aeroportuale del 14 gennaio u.s.
Apprendiamo da un articolo del web-magazine di “Noi cambiamo” che nella Commissione Rumore Aeroportuale che si è tenuta il 14 gennaio, ARPA Lazio avrebbe presentato un documento in cui si dimostra che la nuova rotta di decollo degli aerei, adottata da oltre un anno, è peggiorativa rispetto alla precedente, con un ulteriore incremento – si parla del 20% – delle persone complessivamente assoggettate  allo sforamento dei livelli di rumore.

Ebbene, nonostante queste evidenze già segnalate dai cittadini colpiti che hanno visto crescere il disagio e confermate dall’Agenzia Regionale della Protezione Ambiente del Lazio (ARPA), la Sindaca di Ciampino, da quello che trapela dalla riunione, si schiera a fianco di Aeroporti di Roma, di ENAC e delle compagnie aeree che ottengono così un ulteriore rinvio della decisione sulla contestata rotta fino al 26 marzo prossimo, mettendo le premesse per rinviare ancora la riduzione dei voli prevista dal decreto del Ministro Costa già dalla fine del 2019.

Ma non solo, la posizione della Sindaca Ballico è unica rispetto a quella di tutti gli altri enti pubblici territoriali presenti: il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio, ARPA Lazio, il Comune di Marino, hanno chiesto la revisione della rotta per avere un minore impatto acustico ma soprattutto premono per l’applicazione della riduzione dei voli, unico vero rimedio per riportare i livelli di rumore nei parametri di legge.

Chiediamo alla Sindaca di rendere noti ai cittadini di Ciampino i motivi che la spingono ad assumere tale posizione che sembra essere solidale con le aziende private e distante dalla tutela della salute dei cittadini di Ciampino”.