Strisce blu: delibera punitiva. Basta scaricare i dissesti di bilancio sui cittadini!

La nuova modifica al piano sosta del Comune di Ciampino, nel suo impianto sanzionatorio, appare come l’ennesimo tentativo di scaricare i problemi di bilancio dell’Amministrazione sulla pelle dei cittadini. Pagare 10 euro per un ritardo anche di pochi minuti sull’orario di fine sosta, non è dare la caccia al furbetto (una terminologia repressiva e antipopolare che, tra l’altro, siamo stanchi di dover sentire), ma è puro accanimento economico attraverso una delibera punitiva nei confronti delle persone. Questa manovra ci appare come un tentativo di fare cassa sulle soste brevi, con un escamotage elaborato perché non si ha il coraggio di alzare direttamente le tariffe dei parcheggi. Altro che caccia al furbetto!

Segnaliamo infine ancora una volta che i parcheggi a pagamento nascono e dovrebbero essere usati come disincentivo all’utilizzo dell’auto privata. Questo significa incentivare allo stesso tempo la mobilità alternativa, potenziare la rete di trasporti pubblici, agire con gli enti limitrofi soprattutto per risolvere il problema del traffico di attraversamento. Le strisce blu, da troppi anni, sono invece uno strumento di tassazione piatta e non progressiva caricato principalmente sulle spalle di lavoratori e cittadini che, come sempre, pagano il prezzo del dissesto economico senza alcun ritorno concreto in termini di migliore qualità della vita.

 

 

25 novembre: pandemia, violenza di genere e risposta sui territori

Questo 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è segnato non solo dal solito terribile bollettino delle vittime quotidiane di violenza maschile, ma anche dall’oppressione di certi contesti di convivenza forzata dovuti alla pandemia. Troppe donne sono costrette a condividere tempi e spazi con uomini violenti, situazioni di sopraffazione e controllo sulla propria vita e libertà. 

Il nostro territorio registra una grave carenza di centri antiviolenza. Troppo scarse inoltre le iniziative concrete di prevenzione e di intervento capillare sull’educazione alla parità dei ruoli e dei diritti. Ultimamente, a Ciampino, le iniziative istituzionali si sono limitate a sporadiche kermesse non di rado inserite in una cornice che vuole fare del problema una mera questione di ordine pubblico o di autodifesa personale. 

Noi crediamo, al contrario, che la violenza di genere non sia una questione sporadica ed emergenziale, ma un problema collettivo e strutturale, insito nella cultura patriarcale che annulla completamente l’identità della donna e che trova abbondante spazio nella retorica del “focolare” da preservare da pericoli esterni, quando invece i dati ci dicono che proprio all’interno di quel focolare avvengono la maggior parte delle violenze fisiche, psicologiche e culturali contro le donne. 

L’ISTAT certifica infatti che durante i mesi di lockdown le richieste d’aiuto al numero d’emergenza 1522 sono aumentate del 120%; la maglia nera è proprio il Lazio che ha quasi visto duplicare le chiamate al numero verde contro la violenza di genere. Il Viminale segnala in un dossier che le donne uccise in famiglia durante l’emergenza Covid sono state il 76% sul totale degli omicidi in ambito domestico, una vittima ogni due giorni! 

Serve un nuovo modello educativo, occorre una riappropriazione dei linguaggi e delle pratiche nella sfera pubblica come in quella privata, come ci mostrano i recenti casi di cosiddetto “revenge porn” – intollerabile mezzo di sopraffazione, violazione e annichilimento della persona nella sua intimità – la cui violenza viene reiterata sui mass-media, sul posto di lavoro o nelle aule giudiziarie per mezzo del solito meccanismo di colpevolizzazione delle vittime. 

Come Diritti in Comune torniamo a chiedere l’attivazione di iniziative concrete nella nostra città, a partire dalla programmazione di percorsi di educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, per arrivare all’impegno che chiediamo al Comune di attivare un reale presidio di contrasto alla violenza di genere, in collaborazione con gli enti limitrofi e di area vasta. 

Vogliamo istituzioni capaci di affrontare questo problema terribile, che non è affatto assente sul territorio in cui viviamo. Chiediamo e ci batteremo affinché siano all’altezza di una simile battaglia.

Resoconto del sopralluogo nei Nidi Comunali

In data 04 Novembre il consigliere comunale di Diritti in Comune Porchetta ha effettuato un sopralluogo nei nidi comunali “Axel” e “Girasole”, su richiesta di tutti i gruppi di opposizione, accompagnato dalla coordinatrice organizzatrice logistica Verini. La visita, estremamente cordiale e costruttiva, è stata utile per osservare da vicino la riorganizzazione del servizio e l’attuazione delle misure anti-COVID prescritte dalla legge. Dal dialogo è emersa, ancora una volta, tutta l’attenzione e la professionalità delle operatrici del servizio in questa difficile fase. Riteniamo tuttavia che sussistano un insieme di criticità che dovrebbero essere affrontate dall’azienda che gestisce il servizio e dal Comune di Ciampino, ciascuno per propria competenza.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

  • Il nido Axel è un edificio estremamente datato e appare necessario e non sembra più rinviabile un intervento di manutenzione straordinario sull’esterno dell’edificio poiché in alcuni punti l’intonaco risulta essere divelto ed è visibile l’armatura in ferro della struttura in cemento armato. Sarebbe fondamentale pensare ad un intervento di manutenzione straordinario sia per le parti strutturali che finalizzato ad isolare termicamente e acusticamente l’edificio (i.e. cappotto), incrementandone anche l’efficienza energetica. Ci risulta che l’ex assessore ai lavori pubblici Grasso avesse iniziato a ragionare sull’intervento. Ci chiediamo di conoscere se è effettivamente così, su che capitolo di spesa graverà l’intervento e quali tempistiche sono state ipotizzate.
  • Il nido Girasole mostra problemi di distacco dell’intonaco esclusivamente nelle colonne esterne, analogamente a quanto riportato per il nido Axel. In aggiunta nel giardino c’è un piccolo muretto, crollato da circa un anno, che continua ad essere da protetto transenne in plastica quando basterebbe un piccolo intervento per sistemarlo.
  • All’esterno del nido Girasole è stata sollecitata l’installazione di pensiline, necessarie all’ottimizzazione dello svolgimento del servizio (ad esempio per lo scarico del cibo per la mensa) e se ne attende l’acquisto e l’installazione da parte dell’azienda.
  • Sarebbe importante sostituire al nido Axel il ripostiglio degli attrezzi all’esterno, il quale risulta fortemente degradato.

MATERIALE DIDATTICO E LUDICO

  • Il materiale didattico e ludico è apparso essere esiguo e ridotto ai minimi termini. Dalle informazioni a nostra disposizione risulta che l’acquisto del materiale di cui l’asilo dispone, nel passato sia avvenuto grazie alla liquidità di cui disponevano i due comitati di gestione, contributi liquidati dal Comune e finalizzati ad ampliare l’offerta educativa delle strutture. Ci risulta che nel capitolato di appalto del servizio gestito da A.S.P. spa è previsto anche un capitolo di spesa dedicato al sistematico rinnovo del materiale didattico e ludico a disposizione delle operatrici. In caso contrario riteniamo comunque fondamentale un investimento dell’azienda ASP per provvedere a fornire nuovo materiale, e rinnovarlo regolarmente, tenendo a mente il naturale processo di usura dello stesso.

POTENZIAMENTO DEL PERSONALE E ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO

  • Si è potuto constatare che all’interno della struttura nel turno della mattina è presente una sola ausiliaria per ciascuna struttura. Dalle informazioni in nostro possesso ci risulta che esistono dei rapporti di legge da rispettare anche inerenti al numero di ausiliari presenti per bambini, come in passato è stato fatto più volte evidenziato dalle organizzazioni sindacali. Nella difficile fase che viviamo, come evidenziato anche dalle linee guida governative e riportato nello stesso protocollo sanitario aziendale, è indicata la necessità di assicurare la ripetuta sanificazione delle aree comuni e dei servizi igienici in uso ai bambini, in particolare per quelli in comune fra più gruppi. Per questo crediamo sia doveroso provvedere ad un potenziamento delle operatrici ausiliarie in grado di garantire il pieno rispetto delle indicazioni.
  • Si è registrato con soddisfazione che l’azienda fornisce i dispositivi di protezione personale alle operatrici. Tuttavia sarebbe opportuno migliorare l’efficacia e la qualità degli stessi, in particolare delle mascherine, in quanto le operatrici sono a contatto con bambini che non indossano alcuna mascherina e quindi sono maggiormente esposte a rischio contagio COVID-19. In queste condizioni di lavoro le evidenze scientifiche supportano la nostra richiesta di fornire alle operatrici mascherine del tipo FFP2 che, a differenza delle mascherine chirurgiche o in stoffa lavabili, garantirebbero una adeguata protezione alle operatrici (> 94 % effetto filtro di aerosol, considerato il principale vettore da contagio COVID dalla letteratura scientifica) non garantita dagli altri tipi di mascherina. Crediamo che un piccolo sforzo economico in questa direzione sarebbe doveroso e indicativo di una ancora più significativa attenzione alla salute di chi opera nei due nidi comunali.

Questo report sarà inviato all’azienda ASP e all’amministrazione comunale sperando di ricevere risposta sulle questioni sollevate.

 

Alessandro Porchetta

Capogruppo “Diritti in Comune”

 

Porchetta: “Sindaca scaricabarile, mentre lei fa propaganda le scuole sprofondano nel caos!”

Reiterando un uso partitico dei mezzi di comunicazione istituzionali comunali, la Sindaca continua la sua campagna elettorale permanente mentre la città affoga, con i maggiori problemi locali che continuano ad essere irrisolti. Alla scuola M.L. King gli studenti sono costretti a stare praticamente 8 ore seduti al banco, poiché la palestra è ancora inutilizzabile a causa dei famosi lavori di ADR ad oggi non ultimati. Gli spazi esterni non sono utilizzabili perché il Comune deve intervenire per la messa in sicurezza come richiesto dalla Dirigente scolastica. La stessa cosa si registra nei nidi comunali ed anche negli altri plessi del secondo Circolo, con problemi ad esempio nel cortile della scuola Sabin.

Nella lunga nota stampa della Sindaca di ieri sera, inoltre, si pone giustamente l’accento sui problemi del trasporto pubblico regionale, ma ci chiediamo: da che pulpito? L’amministrazione Ballico non è stata in grado di organizzare decentemente neanche il trasporto scuolabus locale e si permette di discutere quello regionale! Se a questo aggiungiamo le reiterate polemiche rispetto al pasto fornito dalla mensa A.S.P. agli studenti, il quadro che emerge dimostra che, al di là dello scaricabarile e dei battibecchi sui social, questa amministrazione stia completamente fallendo nella organizzazione dei servizi di sua competenza.

La città ha bisogno di risposte, non di analisi statistiche sui contagi Covid o di suggerimenti su quali kit diagnostici utilizzare negli screening sanitari. La critica verso l’operato di Regione e Stato centrale è accettabile se puntuale, nel merito e soprattutto se portata avanti da chi agisce in un modo diverso, potremmo dire migliore, nel proprio territorio. Qui invece si assiste alla sterile propaganda di parte: la verità è che se Ciampino fosse stata in Lombardia, sotto l’Amm.ne Fontana, la Sindaca Ballico sarebbe stata muta! Perché questa è la loro idea di politica, fatta di giochini di partito e scaricabarile.

La gravità della situazione invece imporrebbe serietà, impegno e senso di responsabilità. Se al contrario a qualcuno Ciampino sta stretta e ha altri interessi per il prossimo futuro, come fare strada all’interno del partito attraverso polemiche con la controparte, sicuramente questa è la strada che porta in paradiso. Ma all’inferno rischia di trascinare i cittadini e le cittadine di Ciampino!

 

Accesso civico negato. Esposto in Procura per garantire diritto dei rappresentanti dei cittadini

Siamo costretti a tornare sull’argomento perché la misura è ormai colma. Sono mesi che aspettiamo risposte dai dirigenti competenti rispetto a specifiche richieste di accesso agli atti che riteniamo necessari per il controllo e l’indirizzo delle scelte amministrative.

Basta nascondersi dietro la foglia di fico della mancanza di personale, che è certamente un problema serio e sul quale bisognerebbe intervenire, qui parliamo di atti richiesti anche 6 o 7 mesi fa e i nostri dirigenti vengono pagati profumatamente per fare il loro lavoro! Avendo già investito la Prefettura, cui a fine luglio le opposizioni hanno trasmesso un dossier in merito, se questa situazione si protrarrà saremo costretti a rivolgerci in Procura perché il diritto di accesso civico dei consiglieri è un principio normativo che non può essere violato.

Ancora più ingiustificabile l’atteggiamento da parte della partecipata A.S.P. che certamente non ha la stessa mole di lavoro. Questa non solo si permette di non rispondere, o quando lo fa pensa di poter scegliere quale informazione dare e quale no, ma addirittura non ha reso pubblico il bilancio consuntivo del 2019 sul proprio sito. Se a tutto questo si somma un Consiglio comunale immobile, che deve discutere proposte consiliari protocollate a marzo dello scorso anno, e le commissioni consiliari convocate quando gli assessori hanno tempo libero, il quadro è grave. Per fare un esempio a settembre avevamo richiesto una commissione sport sull’assegnazione degli spazi comunali alle associazioni sportive e l’Assessore Boccali ha indicato al Presidente della commissione la data del 4 novembre come prima utile!

Mentre dunque siamo all’anno zero in quanto a trasparenza amministrativa, si prosegue con l’idea che chi è stato eletto non conti nulla e tutto deve essere deciso da una Giunta fatta di personaggi che la città neanche conosce, in quanto catapultati qui per ordini di partito. Questo atteggiamento sprezzante delle norme democratiche è anzitutto lesivo di un diritto dei cittadini che si rivolgono ai propri rappresentanti eletti affinché portino avanti determinate azioni, controllando e indirizzando l’amministrazione su questioni specifiche che li riguardano. Non è certo a noi che stanno facendo un dispetto, stanno facendo un torto ai cittadini di Ciampino.

 

 

 

Sui beni pubblici l’Amministrazione ascolti il dissenso cittadino

Sul tema degli spazi pubblici a Ciampino si è innescata una mobilitazione molto partecipata, non solo nei numeri della piazza di giovedì scorso, ma anche nel coinvolgimento di tante e tanti cittadini che con ogni mezzo hanno dimostrato di voler difendere il polo culturale ed istituzionale di via IV novembre. Biblioteca, Sala consiliare, galleria d’AC, con i loro nomi e la loro valenza sociale, sono il fulcro della comunità e come tale devono essere intese. Per questo siamo scesi in piazza contro il cambio delle intitolazioni, contro la privatizzazione di questi spazi e, soprattutto, per un nuovo modello di gestione, valorizzazione e utilizzo di questi luoghi oggi abbandonati e disfunzionali.

La prima vittoria che questa mobilitazione ha ottenuto è stato l’effettivo ripensamento del cambio di nome per la biblioteca. La Sindaca è stata costretta a smentire, in virtù delle pressioni popolari. La nostra biblioteca resta intitolata a Pier Paolo Pasolini! Ora la battaglia continua, non solo per proteggere l’identità repubblicana, democratica e antifascista della Sala del Consiglio comunale, cui si vorrebbe togliere il nome di Pietro Nenni, ma anche per scongiurare l’ennesima dismissione di patrimonio pubblico al centro di Ciampino.

La ex galleria d’arte contemporanea, come è stato più volte ribadito al sit-in, non può e non deve essere ceduta ad una banca, intenzionata a realizzarvi propri uffici di rappresentanza, in cambio di poche migliaia di euro di arredi per la nuova biblioteca. Un insulto alla città e all’intelligenza delle persone, che non permetteremo! Sono anni che alcune delle realtà sociali e politiche presenti ieri in piazza si battono per il futuro della biblioteca, mentre altri, all’epoca seduti sui banchi dell’opposizione, non hanno mai mostrato il benché minimo interesse sul tema. Oggi queste persone governano e l’unica soluzione che hanno trovato è la svendita dei beni pubblici.

Per tutti questi motivi chiediamo impegni concreti e risposte immediate a queste esigenze collettive, a partire dall’esigenza di individuare spazi provvisori per fare delle aule studio per gli studenti e le studentesse che non hanno facile accesso alla biblioteca in questo momento, a causa delle restrizioni anti Covid. Le risorse per fare tutto ci sono, la scusa della scarsa disponibilità economica non regge a fronte delle iniziative dispendiose che sono state organizzate in questi ultimi mesi. La cultura a Ciampino non può essere relegata a qualche concerto e festicciola una tantum, ma richiede una programmazione che parta dalle realtà vive e dagli spazi pubblici di cui la città dispone.

 

Servizio scuolabus, famiglie abbandonate a loro stesse e senza comunicazioni

 

Riteniamo molto grave che il servizio scuolabus sia ancora sospeso. L’amministrazione comunale aveva assicurato che il servizio sarebbe ripartito con un piccolo ritardo ma le scuole sono ormai aperte da tre settimane. I genitori vorrebbero capirci qualcosa, ma la Sindaca, sempre attiva sui social quando si tratta di parlare di cose non di sua competenza come l’uso delle mascherine o il tasso di mortalità del Covid, tace quando dovrebbe informare i cittadini rispetto alle materie di sua diretta competenza.

Tra l’altro preoccupa il fatto che anche nella prossima commissione consiliare sulla scuola il servizio scuolabus non sia stato inserito all’ordine del giorno. Continuiamo a denunciare il fatto che anche ai consiglieri comunali non è garantito il monitoraggio delle azioni amministrative perché le commissioni vengono convocate solo per portare a ratifica scelte ormai compiute, non ci è permesso di lavorare a supporto in un momento così serio come quello che stiamo vivendo.

 

Ponti di Morena, la Sindaca nasconde supermercato e fast-food

Nel comunicato che descrive gli interventi per la cosiddetta zona G5 (l’area presso i ponti di via Morena) la Sindaca si loda per i risultati raggiunti ma nasconde gli immensi interventi che sono stati concessi ai privati e che condizioneranno pesantemente tutto il comparto. Ciò che la Sindaca non dice infatti è che nell’area saranno realizzati due grandi complessi commerciali, un supermercato e un fast-food. Con i loro volumi invadenti e con i loro raggi di influenza questi edifici saranno attrattori di traffico e non certo riduttori. I due grandi parcheggi pubblici di cui parla il comunicato, dotati di centinaia di posti e colonnine di ricarica elettrica, probabilmente saranno quelli che la legge prescrive a disposizione dei due complessi commerciali e quindi non ci saranno aumenti e altre disponibilità per i cittadini. La realizzazione degli interventi privati sembra essere l’elemento trainante per l’assetto dell’area e non certamente la sistemazione di servizi pubblici, che vengono realizzati in spazi minimi e di risulta. 

Senza contare che si tratterebbe dell’ennesima sconfitta per il commercio al dettaglio ciampinese. Negli ultimi anni il tessuto del piccolo commercio, qui come altrove, è stato devastato. La crisi economica e i mesi di lockdown hanno ulteriormente eroso i bilanci dei piccoli negozi di prossimità. Nessun centro cittadino può permettersi la perdita delle piccole attività commerciali, spesso a gestione familiare, sostituendole con quelle della grande distribuzione, solitamente accompagnate da contratti di lavoro precari. Questo quadro allarmante viene completato da una nota catena di fast-food, l’ennesima e la più vicina ad un centro cittadino di tutta l’area dei Castelli, che non solo produrrà effetti sul traffico e sulla vivibilità dei quartieri circostanti, ma rappresenta l’ennesima erosione di una cultura dell’alimentazione lenta e sana sul nostro territorio.  

Le piste ciclabili definite bio-vie, unico risultato finora ottenuto dal tanto sbandierato piano per la rigenerazione urbana, sono ancora nelle stanze del Comune, ignorando le proposte di cittadini e associazioni e avviando solo un confronto con i grandi interessi sul territorio, comprese le cooperative delle zone C. Infine l’ampia area verde tanto decantata dalla Sindaca, sarà realizzata su triangoli di terreno, ritagliati e separati tra rotatorie e asfalti di strade e parcheggi. Sarà grande solo qualche centinaio di metri quadri, altro che bosco urbano! L’urbanizzazione del comparto G5 appare quindi in primo luogo subordinata agli interessi e alle bramosie di profitto dei privati. Ancora una volta l’intervento pubblico sarà marginale, senza una programmazione e una visione per lo sviluppo della città, nelle sue parti e nel suo complesso, che comprenda in primo luogo la necessità di realizzare, aumentare e garantire pienamente i servizi pubblici per i cittadini.

Porchetta: “Ultimi beni pubblici in pericolo. Cambio di nomi, zero progettazione, svendita ai privati”

Grazie al Comitato Attivo per la Biblioteca veniamo a sapere che, tra una bella promessa e l’altra, l’amministrazione comunale ha intenzione, innanzitutto, di cambiare nome alla Sala Consiliare Pietro Nenni e alla biblioteca P.P. Pasolini. Sono decisioni ideologiche, ignoranti, che sfidano la città e la sua storia, ma noi non permetteremo a nessun nostalgico di tempi andati di riscrivere l’identità di questa comunità! Ciampino ha una storia, questa città esiste da prima del loro arrivo e continuerà ad esistere anche dopo.

Ma questo fa parte di un disegno ben più grande. Sembra infatti che la Giunta abbia intenzione di barattare l’arredamento delle futura biblioteca con la dismissione di uno dei pochi spazi pubblici a disposizione, la Galleria d’Arte Contemporanea, che attualmente ospita la biblioteca e che sarà convertita in uffici bancari. Gli spazi pubblici in questa città non ci sono e questi signori li barattano per un piatto di lenticchie. Vi diranno che i soldi per la biblioteca non ci sono. Questa è una bugia, se c’è volontà i soldi si trovano e ne abbiamo avuto alcuni recenti esempi con le ‘iniziative culturali’ finanziate in variazione di bilancio. Se le risorse non bastano si attivi una progettualità seria in grado di rimettere al centro il rilancio della città pubblica! Se non si è in grado di farlo, si vada a casa.

È facile amministrare pensando di mercanteggiare col privato di turno. Quando avranno barattato tutto, cosa resterà alla collettività? Un pugno di mosche e una città più povera. In tutto questo i problemi seri non vengono affrontati: gli spazi della biblioteca sono attualmente limitati per le norme anti-Covid e nessuno ha pensato di adibire uno spazio aggiuntivo che permetta agli utenti di usufruire del servizio. È qualcosa da fare subito! Dovrebbe essere una priorità ma nulla è ancora stato messo in piedi.

Queste prospettive necessitano di una riflessione collettiva su dove sta andando la nostra città. AdR nelle scuole, le banche nella gestione degli spazi culturali, Schiaffini ha comprato l’IGDO, il mercato del mattone continua a gestire l’assetto urbano a suon di varianti al piano regolatore. La progettualità della nostra città è completamente delegata e subordinata all’indirizzo e agli interessi di questi soggetti privati. Non ne usciremo migliori se non ci opporremo con tutte le nostre forze”.

Alessandro Porchetta – Consigliere comunale Diritti in Comune

Piove a Grottaferrata, ma l’Acqua Mariana esonda a Ciampino!

E’ appena arrivato l’autunno, e con esso le prime piogge. Anzi a Ciampino non ha neppure piovuto ma l’acqua caduta a Grottaferrata, incanalata lungo Valle Marciana nel Fosso dell’Acqua Mariana, ha trascinato velocemente con sé una montagna di detriti capace di ostruire l’alveo all’altezza della via Cavona a Ciampino.

L’ostruzione ha impedito lo scorrimento all’interno dell’alveo artificiale e l’acqua ha scavalcato la carreggiata stradale, lambendo i muri della millenaria mola Cavona e trascinando via la terra e parte delle opere ultimate da pochi mesi! Poter affermare ‘avevamo ragione’ non ripaga da questi primi danni, né dalla frustrazione di vedere mal spesi i soldi pubblici e deturpato il paesaggio. Lo avevamo denunciato pochi mesi fa: l’intervento di inalveamento del corso naturale del Fosso dell’Acqua Mariana, finanziato con soldi pubblici dalla Regione Lazio ed eseguito da Astral, minacciava dal punto di vista naturalistico e paesaggistico uno dei luoghi d’eccellenza delle pendici dei Castelli Romani.

A pochi mesi dal termine dei lavori le prime piogge permettono a tutti di giudicare, anche dal punto di vista idrogeologico, l’opera di ingegneria naturalistica, come la definì, piccato, il sindaco di Grottaferrata Andreotti. Possiamo scommettere anche questa volta sul silenzio della maggioranza al governo di Ciampino, tutta unita giusto un anno fa a bocciare una mozione di Diritti in Comune per la promozione e salvaguardia delle risorse idriche, per difendere gli scampoli di suolo inedificato e progettare una città e un territorio dove le risorse naturali, come i corsi d’acqua, e quelle culturali, come la Mola Cavona, siano elementi qualificanti da rispettare e valorizzare.