Ciampino, la città integrata

Nulla a che vedere col modello Ivrea di Adriano Olivetti, qui è l’aeroporto G. B. Pastine ad aver integrato la città, rischiando di inglobarla. Come abbiamo sottolineato più volte la società Aeroporti di Roma, con l’entusiastico consenso della maggioranza al governo è entrata a pieno titolo nella politica ciampinese, senza neanche passare per le elezioni. Almeno non direttamente.

Con qualche addobbo di Natale, la sponsorizzazione di un paio di manifestazioni, il rifacimento di un bagno e ora addirittura con la sostituzione degli infissi di una scuola – si badi bene finestre anti-rumore per contenere il rumore che lo stesso aeroporto produce – AdR è entrata in pieno anche nella gestione degli immobili pubblici della città. Scuole che per i ritardi accumulati nei lavori, cioè nella fornitura e montaggio degli infissi, apriranno in ritardo con grande “gioia” di bambini e genitori, ma soprattutto dei privati che riusciranno a organizzare servizi alternativi a pagamento. Un grande successo politico e organizzativo. Aspettiamo prossimamente interventi di AdR su viabilità, cultura, sport, istruzione e commercio, ché quello sulla sanità lo abbiamo capito da un ventennio.

E’ un po’ come il modello produttivo di Olivetti, ma al contrario: quello poneva l’uomo, l’operaio il suo benessere socio-culturale al centro dell’interesse industriale, questo ciampinese pone le istituzioni, l’agenda politica, e ora le scuole e quindi la vita dei cittadini al centro dell’interesse, privato, dell’azienda aeroportuale. Per averne una prova basterà a tutti ricordare le reazioni della Sindaca Ballico nell’affrontare ogni argomento in merito: si tratti del decreto Costa per la riduzione dei voli, dell’impiego del denaro proveniente dalla IRESA (guarda caso l’Imposta Regionale Emissione Sonora Aeromobili) per acquistare delle nuove centraline di monitoraggio, la tutela dei lavoratori aeroportuali stagionali o delle ragioni sostenute dai cittadini organizzati nel CRIAAC.

La Sindaca Ballico è talmente impegnata a difendere gli interessi commerciali dell’aeroporto che avevamo proposto le venisse riconosciuto un posto nel Cda di Aeroporti di Roma, ci siamo sbagliati: è Adr che ha ottenuto un posto di rilievo nell’Aula Pietro Nenni.

Lavori non completati, tre scuole non apriranno il 14 settembre. Questa servitù verso AdR deve finire!

Il Comune non ha partecipato ai bandi dello stato per ottenere fondi finalizzati alla manutenzione leggera, né per il noleggio di strutture temporanee ad uso didattico, in quanto “i tempi previsti per l’erogazione sarebbero stati troppo lunghi”. Questo ha fatto perdere alla collettività circa 160 mila euro di finanziamento pubblico, avendo il Comune rinunciato a procedere sino in fondo. Allo stesso tempo ci si accontenta dei lavori che A.d.R. deve fare, previsti con il piano di rientro del rumore aeroportuale, per la manutenzione delle scuole comunali. Sfortunatamente però le scuole non ripartiranno in tempo, e non per il Covid. Bensì perché il “filantropico” intervento di A.d.R. non è stato completato in tempo.

Quando si appalta la manutenzione degli edifici pubblici a soggetti privati, ai quali nulla importa di questo territorio e dei suoi cittadini, se non garantirsi il sostegno dell’Amministrazione in altri tavoli di confronto, questi sono i risultati e le conseguenze le pagano i cittadini.
Come ha detto ieri la Sindaca Ballico “noi non c’entriamo nulla, è responsabilità di A.d.R.”. Troppo facile ci viene da dire. Le famiglie dovranno dunque protestare sotto il c.d.a. di A.d.R.? A questo livello è ridotta la nostra pubblica amministrazione? Non siamo a conoscenza dei termini dell’accordo tra Comune, A.d.R. e la ditta che conduce i lavori poiché, come al solito, non ci è stata data visione di tutti gli atti. Ci chiediamo però se si possa esigere il pagamento di penali per il ritardo nella consegna, e se il Comune abbia intenzione di procedere in quella direzione chi pagherà i danni alle famiglie? Oppure si risolverà il tutto con qualche albero di Natale in più sponsorizzato da Aeroporti di Roma?

Inoltre ci chiediamo perché l’amministrazione non ha avocato a se la direzione dei lavori e l’acquisto dei materiali per poi farsi saldare le fatture da Adr. Come abbiamo più volte denunciato questo asservimento ad A.d.R. e ai suoi interessi deve finire.

Nel frattempo invitiamo l’Amministrazione a chiedere scusa a tutti gli utenti e ai bambini di questa città per questa indecorosa situazione.

Eventi culturali: Pretendiamo accessibilità e uguaglianza

Riteniamo fondamentali le attività culturali sul territorio, anche in un momento delicato come questo e a prescindere dal dibattito sulla qualità delle stesse. Ma proprio per la situazione disastrosa che grava sul bilancio comunale, e sapendo quante realtà culturali, artistiche, sportive, operano con passione e competenza nella nostra città, non possiamo non tenere alta l’attenzione sul livello di trasparenza di queste iniziative. Pretendiamo per questo migliori criteri di accessibilità e uguaglianza, secondo quanto previsto dalle norme e dalla Costituzione, per una politica culturale che ci sembra gravemente infetta da logiche di favore, privatistiche e tutt’altro che orientate alla crescita della nostra collettività.

Nello specifico ci riferiamo all’approvazione da parte dell’Amministrazione comunale, con delibera di Giunta del 12 agosto, di una proposta progettuale presentata dalla Skyline Production inerente l’organizzazione dell’evento ‘Ciampino TribFest20 – Non solo cover’: una serie di cinque spettacoli in scena in questi giorni a Largo Europa Unita. La proposta, per la quale è stata riconosciuta la copertura a carico del bilancio comunale per 38.000 euro, è pervenuta al protocollo in data 11 agosto 2020, cioè appena il giorno prima della data di approvazione della delibera. Inoltre, sebbene nelle premesse della delibera si legge l’intenzione dell’Ente di acquisire proposte progettuali nel campo degli spettacoli musicali ed in grado di proporre eventi per la programmazione dell’anno 2020, non risulta pubblicato nessun atto né avviso pubblico di manifestazione d’interesse per l’acquisizione di diverse proposte progettuali in merito. Anzi, ci pare francamente paradossale leggere di un avviso pubblico comparso ieri sul sito del Comune, dopo che l’Amministrazione ha agito in totale assenza di qualsivoglia forma pubblicistica per l’individuazione della Skyline. Allo stesso modo, benché nella stessa delibera l’Amministrazione si dice interessata ad incentivare il coinvolgimento delle realtà del territorio nella programmazione di eventi culturali, la Giunta ha espresso indirizzo favorevole alla realizzazione di un progetto valutato in 24 ore, presentato da una società che non sembra operare nel territorio comunale.

Per questi motivi abbiamo protocollato un’interrogazione in Consiglio, ricordando che ogni elargizione di denaro pubblico deve essere ricondotta a rigore e trasparenza procedurale e che l’Amministrazione deve rispettare i canoni costituzionali di uguaglianza e i principi stabiliti negli atti fondamentali dell’Ente. Infatti, dal 2008 il Consiglio comunale si è dotato di un Regolamento per l’erogazione di forme di sostegno economico, nel quale si richiedono determinati allegati obbligatori nonché l’iscrizione all’Albo da almeno 1 anno come condizione preferenziale per accedere a contributi e benefici. Si impone inoltre all’Assessore competente di informare ogni anno sui progetti presentati e sui contributi da erogare. Infine si legge che l’erogazione dei benefici economici da parte dell’Amministrazione dovrà essere contenuta, per le iniziative programmate, nei limiti del 90% delle risorse di bilancio, mentre il rimanente 10% potrà essere destinato al finanziamento di iniziative estemporanee.

Abbiamo dunque chiesto di sapere quali progetti sono stati presentati, quanti contributi richiesti nell’anno in corso per attività e manifestazioni culturali, quanti ne sono stati concessi ad associazioni o soggetti privati per lo svolgimento di attività nella nostra città. Vorremmo inoltre sapere se e da quando la Skyline Productions è iscritta all’Albo comunale delle Associazioni. Non è inoltre chiara, per mancanza di documentazione, la ragione sociale della stessa Skyline Production. Abbiamo chiesto alla Sindaca e alla Giunta se non ritengono che la copertura economica per le suddette attività non si configuri come sovvenzione in senso stretto, finalizzata ad agevolare l’esercizio di attività imprenditoriale mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto. E infine vorremmo che ci venisse spiegato secondo quale norma dell’Ente questa manifestazione può gravare per un importo di 38.000 euro sul Bilancio comunale. 

Sul cimitero spettacolo triste, chiediamo serietà e trasparenza

Continuano le polemiche sulle responsabilità legate alla manutenzione e la pulizia del cimitero. Uno spettacolo triste tutto interno al centrodestra, la Sindaca, l’ex assessore Grasso e l’attuale D’Ottavio. A farne le spese sono solo i cittadini.

La verità, evidenziata da tanti ciampinesi rassegnati, è che negli ultimi 6 anni nessuna amministrazione (centrosinistra, commissario e adesso il centrodestra) è riuscita a garantire un servizio decente. Questo non accade solo per il cimitero, purtroppo è un processo complessivo di peggioramento e/o dismissione dei servizi pubblici locali (nidi, mense, trasporto pubblico locale, assistenza agli anziani, etc). Le cause sono molteplici e strutturali: dalla cronica mancanza di fondi e personale, fino alle esternalizzazioni di diversi servizi pubblici.
A questo si aggiunge l’assenza totale di controllo dell’Ente e del Consiglio comunale, sulle modalità con cui le società appaltanti (A.S.P. in primis) gestiscono i vari servizi pubblici locali. Noi non ci prestiamo a questi giochini social scarica barile. Crediamo che a questioni complesse si debbano dare risposte serie e articolate, ponendosi obiettivi specifici nel breve e medio termine. Abbiamo bisogno di persone competenti che non navighino a vista e, soprattutto, c’è bisogno di maggiore trasparenza amministrativa.
Rispetto a questo cogliamo l’occasione per ribadire pubblicamente che è inammissibile, e fuori dalla legge, non aver ancora accesso al bilancio di A.S.P. e a molti atti prodotti dalla società Ambiente. Ci riserviamo di procedere presso organismi superiori per vedere garantito il diritto dei cittadini di conoscere come vengono spesi i loro soldi e con quali ricadute sulla nostra città.

Bilancio: i pessimi risultati di un anno di amministrazione delle destre

Un milione di debiti fuori bilancio, un disavanzo di amministrazione che supera i 15 milioni, limitata capacità di riscossione da parte dell’Ente e un conto economico che chiude con meno 23 milioni di euro. Questo il risultato di un anno d’amministrazione delle destre a Ciampino.

L’approvazione del rendiconto di gestione 2019 è viziato da gravi irregolarità amministrative, con una serie di atti fortemente carenti ed omissivi, messi a disposizione dei consiglieri comunali ben oltre i 20 giorni, termine minimo previsto dal regolamento di contabilità degli enti locali. Per questo sono state presentate due pregiudiziali sottoscritte dalle opposizioni, che saranno trasmesse agli organi di controllo in materia contabile.

Manca poi nel documento contabile il prospetto circa gli esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci con le società partecipate, nonostante la Relazione sulla gestione allegata allo schema di rendiconto ponga in evidenza mancate riconciliazioni debiti crediti, sia con Ambiente Spa, che con ASP, i cui riflessi risultano rilevanti ai fini dell’approvazione del Rendiconto dell’Ente 2019.

Nel parere dei revisori dei conti si rileva una percentuale di riscossione da parte dell’Ente alquanto bassa, sia per quanto riguarda i recuperi tributari, sia per i proventi del codice della strada e sia per ciò che riguarda fitti attivi e canoni patrimoniali dell’Ente. La bassa riscossione dei recuperi tributari appare alquanto preoccupante, soprattutto tenendo conto che il Comune di Ciampino a titolo di ‘aggi per la riscossione’, avrebbe corrisposto nel 2019 alla Società Partecipata ASP S.p.A., un importo di Euro 949.131,79.

Infine nella proposta di deliberazione relativa all’approvazione del ripiano del disavanzo di amministrazione, si rilevano le quote da ripianare (Euro 797.703,29 per l’anno 2020, Euro 1.412.023,24 per l’anno 2021 e per l’anno 2022) che non risultano coperte finanziariamente, in quanto nel bilancio di previsione 2020/2022, approvato lo scorso marzo sono riportate quote di disavanzo per Euro 706.928,92 per l’anno 2020, Euro 706.928,92 per l’anno 2021 Euro 706.928,92 per l’anno 2022. E’ evidente la mancata copertura finanziaria per le annualità 2021 e 2022, che rendono il bilancio fortemente squilibrato.

Le criticità già messe in evidenza lo scorso marzo, con la presentazione della nostra pregiudiziale all’approvazione del bilancio di previsione 2020-2022, vengono ora alla luce. Oggi come allora Diritti in Comune assieme alle altre forze di opposizione intende svolgere con rigore il compito di verifica e controllo dell’assetto economico dell’ente, un impegno che, nell’interesse dei cittadini e della città, dovrebbe essere assunto con coraggio da tutti i consiglieri presenti nell’aula Pietro Nenni.

Se il buongiorno si vede dal mattino la gestione amministrativa delle destre rischia di essere ancora peggiore dell’epilogo della vecchia amministrazione. Da questo punto di vista il ritornello della colpa di quelli che c’erano prima, con noi non attacca e rischia di aver già stancato i cittadini.

40 anni dalla strage di Bologna: dall’amministrazione le solite provocazioni e polemiche. Noi chiediamo verità e giustizia.

 

Ieri ricorrevano i 40 anni dalla strage della stazione di Bologna, dove persero la vita 85 persone a causa dell’esplosione di una bomba per mano eversiva fascista. 

L’amministrazione di Ciampino, per l’ennesima volta, non ha fatto mancare la solita triste vena di provocazioni, tentennamenti e polemiche che ormai ci attendono ad ogni ricorrenza che andrebbe al contrario dedicata alla riflessione storica.

A seguito di un lancio di agenzia apparso sul sito ufficiale del Comune di Ciampino, dove Ciavardini, uno dei quattro condannati in via definitiva come esecutore della strage, rivendica la sua presunta innocenza con toni sprezzanti e velleità revisioniste, molte persone sui social si sono pubblicamente risentite. Dare spazio ad un ex terrorista dei Nar, in una giornata come questa, risulta infatti gravemente offensivo per la memoria delle vittime e per la sensibilità democratica dei nostri concittadini. 

Può trattarsi di una svista, certamente, e sarebbe bastata qualche riga di scuse. Al contrario la Sindaca Ballico, che fino a quel momento non aveva ritenuto di dover dedicare una sola parola pubblica su una delle ricorrenze più dolorose della nostra storia recente, si è vista costretta ad un comunicato tardivo, frettoloso e vuoto nel contenuto, dove non ha comunque risparmiato la solita sterile polemica contro quei cittadini offesi dall’articolo riportato sul sito del Comune.

Diritti in Comune, al contrario, vuole continuare a riflettere seriamente su una delle pagine più orribili della nostra storia, continuando a chiedere giustizia e verità per le vittime della strage di Bologna attraverso le parole, inequivocabili, di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime del 2 agosto 1980, enunciate ieri nel corso del suo intervento alla cerimonia commemorativa:

“Sono passati 40 anni da quel torrido sabato di agosto e finalmente le speranze di ottenere una completa verità sull’episodio più atroce della storia del nostro Paese cominciano a realizzarsi. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, nuovi importanti tasselli si sono aggiunti. Il processo per concorso in strage contro il neofascista Gilberto Cavallini, non ha portato solo alla sua condanna di primo grado come quarto esecutore materiale, insieme agli altri Nar, Mambro, Fioravanti e Ciavardini, ma ha anche fatto emergere preziosi elementi che collegano gli attentatori ai Servizi segreti italiani”. 

 

Ponti, ferrovie e mobilità urbana. Una sfida ancora aperta

Oggi finalmente riapre il ponte di via 2 Giugno, snodo importante della mobilità nel centro urbano. Tuttavia, nonostante la notizia ci renda felici, non si tratta di un cambiamento ma di un ritorno al punto di partenza, alla situazione precedente rispetto a un banale incidente che aveva compromesso la viabilità cittadina. Non sono stati risolti i problemi di traffico che, ricordiamo, gravavano sul centro urbano anche prima che il ponticello fosse chiuso.

Ciampino rimane punto obbligato di passaggio dei flussi tra il comparto Appia-Laghi e quello Anagnino-Tuscolano. Ogni intervento sulla viabilità non può che partire da questi due vincoli esterni che la città subisce senza che abbia mai visto attorno ad un tavolo tutti gli attori di questa particolarissima situazione: Comune, Regione, Città Metropolitana, FS, Comuni limitrofi, ecc. La città è investita quotidianamente da una quota importante di traffico d’attraversamento, con rilevanti impatti sulla mobilità locale e in termini ambientali. Questo costante flusso veicolare privato non è stato, nel corso degli anni, governato con alcuna seria politica di mobilità cittadina. Sarebbe fondamentale la realizzazione di parcheggi di scambio, la caratterizzazione del territorio comunale in zone (pedonali, a traffico limitato, zone 30 km/h) e l’adozione di specifiche azioni per il miglioramento della mobilità ciclo-pedonale, il potenziamento dell’intermodalità e il miglioramento della sicurezza stradale. 

Ma soprattutto, parlando di ponti ferroviari, la mobilità cittadina non potrà mai essere governata se non si pensa seriamente alla tombatura dei valli ferroviari. Diritti in Comune lo sostiene da sempre: occorre istituire una Commissione congiunta con Ferrovie dello Stato per iniziare a pensare alla copertura delle linee o almeno di alcuni snodi che separano i quartieri tra loro, producendo altro traffico in una città tanto piccola quanto sconnessa. Crediamo che le linee che già si trovano sotto il livello stradale vadano coperte, per far respirare finalmente Ciampino e riconnettere i suoi quartieri, anche con aree verdi di connessione e nuovi parcheggi di scambio. Non sono proposte irrealizzabili. La stessa Amministrazione oggi si vanta di aver istituito un rapporto proficuo con FS, inoltre osserviamo progetti anche più imponenti e molto costosi, come il mega-ponte in via San Paolo della Croce o il sottopasso di Casabianca! E’ possibile allora anche fare quell’intervento di copertura dei valli ferroviari che, pensato per tempo, sarebbe stato in grado persino di superare gli impattanti progetti sopra menzionati e riconnettere il tessuto urbano cittadino.

Mare e TPL, i comunicati flop dell’Amministrazione Ballico

In un comunicato stampa del 10 luglio, con toni trionfalistici, il Sindaco Ballico e l’Assessore Cappello annunciavano l’attivazione del servizio navetta Ciampino – Litorale di Ostia per i cittadini ciampinesi. “Siamo felici di aver rinnovato, anche per quest’anno, un servizio di indiscutibile successo come il bus per il mare… Ci sembrava doveroso offrire questa opportunità di svago ai cittadini… Il nostro sentito ringraziamento va alla Schiaffini Travel spa…”. Parole fuori luogo e meriti indebitamente auto-attribuiti, che alterano la realtà, in quanto l’attivazione del servizio navetta della Schiaffini Travel spa non è affatto merito dell’attuale Amministrazione, ma scaturisce semplicemente da un obbligo contrattuale che la ditta ha sottoscritto con la firma del contratto Rep. N. 10 del 13.06.2017. 

A fronte dell’ennesima proroga dell’appalto (è bene ricordare come dagli anni novanta nessuna gara di Trasporto Pubblico Locale sia mai stata effettuata nel Comune di Ciampino), la Schiaffini Travel spa ha assunto molti impegni: nuove paline, bus elettrici, app, linee speciali per la Notte Bianca ecc. Quindi nessun ringraziamento è dovuto, ma semplicemente la presa d’atto del rispetto, forse anche tardivo, di un obbligo contrattuale regolarmente retribuito. Il Sindaco e l’Assessore  Cappello, più che di comunicati stampa sarebbe bene si interessassero di verificare quali di questi obblighi sono stati o meno regolarmente assolti dal gestore del servizio di T.P.L. (il servizio Ciampino – Mare non fu attivato nell’estate 2018) adottando tutti i provvedimenti necessari alla loro completa attuazione.

 

Appalti ASP, serve trasparenza. Esercitiamo dovere di vigilanza sulla partecipata comunale

 

C’è un deficit di legalità e trasparenza negli appalti di ASP spa? E’ presto per poterlo affermare con certezza ma, da un monitoraggio di Diritti in Comune sulle attività di acquisizione di lavori, beni, servizi e forniture effettuate dalla partecipata comunale ASP spa nel triennio 2018/2020, temiamo che la risposta non possa essere che affermativa.

Innanzitutto portiamo all’attenzione della nostra comunità ciò che riteniamo un evidente conflitto d’interessi dell’Amministratore Unico di ASP Spa; il Dott. Accolla, infatti, oltre a essere dall’inizio 2019 alla guida dell’Azienda, ricopre contemporaneamente la carica di Vice Presidente della Confservizi Lazio. Questa è un’Associazione di soggetti Pubblici e gestori di servizi pubblici locali, nel cui Statuto (all’art. 1 comma 1) espressamente si indica che ‘Svolge la propria attività senza scopo di lucro’. A questa Associazione l’Amm.re Unico Accolla, con propri provvedimenti e in apparente assenza di un necessario preventivo confronto concorrenziale con altri operatori economici, avrebbe affidato (risultando paradossalmente e simultaneamente affidante e affidatario) appalti di servizi per alcune centinaia di migliaia di euro che, dalle prime evidenze, appaiono non propriamente in linea con il Codice degli Appalti e frutto di una sorta di consolidato monopolio di settore.

Nelle attività negoziali dell’ASP spa, inoltre, abbiamo potuto riscontrare alcuni elementi preoccupanti: un utilizzo troppo disinvolto del metodo dell’affidamento diretto, con lo sforamento, in un caso, della soglia massima consentita dal Codice degli Appalti in vigore, nonché una disattenzione nell’obbligo di applicare il principio di rotazione tra gli operatori economici beneficiari degli appalti. Ad esempio, analizzando le procedure di gara per gli acquisti dei farmaci, affidate alla Confservizi Lazio, riscontriamo, rispetto agli importi a base d’asta delle forniture, costi stratosferici del servizio di espletamento delle procedure di gara. Parliamo di diverse centinaia di migliaia di euro, di gran lunga superiori, ad esempio, rispetto alle condizioni economiche praticate dalla Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana di Roma Capitale cui aderisce il Comune di Ciampino e che – pur se posti a carico degli aggiudicatari – potrebbero comunque riflettersi negativamente sui costi aziendali di approvvigionamento per ASP. Tutto questo sembra apparire in aperto contrasto con gli orientamenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Al caso si aggiunge la singolare designazione, come Presidente della Commissione aggiudicatrice di una di queste gare d’appalto di farmaci, dell’ex Direttore Generale del Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto – Difesa idraulica della Città di Venezia (sistema MOSE) – cioé di un ingegnere idraulico per la quale, a meno che si tratti di un increscioso caso di omonimia tutto da verificare, francamente ci sfugge ogni logica a supporto della scelta adottata dall’ Amm.re Unico.

Registriamo inoltre affidamenti di numerose consulenze a società esterne che, per materia inerente e considerati i livelli professionali molto alti dichiarati nei curricula pubblici degli attuali “manager” al vertice di ASP spa, potevano – anzi dovevano – essere evitati, visti i rilevanti costi che ricadendo sull’Azienda rischiano di comprometterne la stabilità economico-finanziaria. Infine, dall’analisi delle poche gare effettuate con un vero “confronto concorrenziale”, l’esito sembrerebbe figurare, a volte, scontato fin dal principio, spesso con ribassi d’asta talmente esigui da rivelarsi antieconomici per l’Azienda.

Con la massima prudenza, che il delicato tema impone, nei prossimi giorni approfondiremo la materia, effettuando i dovuti accessi agli atti in ASP spa. Vogliamo esercitare i diritti garantiti ai Consiglieri comunali dal TUEL e dal vigente Regolamento comunale che, con chiarezza, si estendono alla documentazione di tutte le Aziende partecipate del Comune di Ciampino, ricordiamo di proprietà di tutti i cittadini e contribuenti.

Operazione immobiliare su ex Ostello, la Sindaca non fa nessuna chiarezza

Nel rispondere alla nostra interrogazione in merito al futuro della gestione dell’ex Ostello di via Melvin Jones, la Sindaca Ballico non ha risposto a molte delle nostre domande. La Sindaca sostiene che la cittadinanza sarebbe stata privata della struttura comunale a causa del progetto d’accoglienza di persone straniere richiedenti asilo. Per questo motivo l’Asp avrebbe preso contatti con importanti gruppi imprenditoriali nel settore delle RSA, affidando un incarico per la valutazione tecnico-amministrativa dell’operazione immobiliare di trasformazione dell’edificio. Per prima cosa, ci sfugge il modo in cui una struttura comunale tornerebbe in mano ai cittadini affidandola al business delle RSA, tra l’altro con l’intenzione dichiarata di agire attraverso partnership pubblico-privato.  

La Sindaca si dice inoltre favorevole a valutare altre ipotesi, ma aggiunge che è il mercato a dover decidere e dunque una ricerca di mercato è indispensabile, arrivando però alla conclusione, in contraddizione con quanto detto in precedenza, che una residenza per anziani sarebbe senz’altro la destinazione migliore per la suddetta struttura! Oltre al fatto che non ci risultano ricerche di mercato per una valutazione diversa dall’ambito delle RSA, quello che sfugge ancora una volta è che l’azienda ASP spa non dovrebbe poter esercitare avventure imprenditoriali su un bene pubblico della città. Forse perché è forte di un risultato di gestione che attualmente è riassumibile in un debito col Comune di quasi 200mila euro? Per questo chiediamo che, prima ancora che il mercato, siano i cittadini ad esprimersi, sia attraverso i propri eletti in Consiglio comunale che attraverso forme di partecipazione diretta alle decisioni che riguardano il patrimonio pubblico. 

Ribadiamo quanto detto in Consiglio comunale: esiste un gran numero di strutture patrimoniali inutilizzate a Ciampino, ben più centrali e davvero sottratte alla collettività per anni. Qualsiasi progetto di carattere sociale e sanitario (come il centro dialisi che alcuni cittadini chiedono) sarebbe secondo noi più utile in una di queste strutture. L’ex Ostello appartiene al suo contesto ambientale e paesaggistico, quello del Parco del Muro dei Francesi. E’ in questo ambito che la gestione della struttura dovrebbe essere pensata e progettata, per dare finalmente ai cittadini spazi reali di socialità e cultura.