L’assemblea pubblica e cittadina di Diritti in Comune, il 25 luglio scorso, ha sancito il passaggio di consegne del gruppo in Consiglio comunale. Il rappresentante eletto Dario Rose, infatti, nel suo appassionato intervento ha ufficializzato ad attivisti e simpatizzanti le sue prossime dimissioni da consigliere, per via degli obblighi professionali che lo tengono impegnato, in qualità di archeologo, fuori dal territorio per lunghi periodi di tempo. Il suo impegno politico per Ciampino continua, ma tra qualche giorno non si svolgerà più dentro le Istituzioni. Diritti in Comune è un corpo collettivo, una coalizione fatta di donne e uomini che ogni giorno mettono a disposizione un pezzo del proprio tempo per la città, come sempre mettendo la comunità davanti ai personalismi. Saremo dunque rappresentati in aula da Alessandro Porchetta, che prenderà il posto di Dario come consigliere, in qualità di più votato della sua lista (e di tutta la coalizione). Alessandro è uno stimato ricercatore nel campo della chimica, nonché un militante storico della sinistra ciampinese, in prima linea da sempre per la difesa del lavoro, dei beni comuni e della città pubblica. Per Diritti in Comune è una nuova fase che, con il nostro solito entusiasmo, affronteremo tutte e tutti insieme, con il supporto di Dario e di ognuno di noi! Come abbiamo promesso, per portare sempre dentro al palazzo le istanze dei cittadini e delle loro battaglie.
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Aderiamo agli Stati Popolari il 5 luglio!
L’emergenza sanitaria e sociale del Covid-19 è già evoluta sotto forma di crisi globale. Guardiamo a ciò che succede in tutto il mondo: mentre avanza il numero dei morti, aumenta il divario della disuguaglianza. Le misure di lockdown hanno dimostrato di funzionare solo laddove le persone non sono costrette a spostarsi per vivere, per andare a lavorare nei campi, nelle fabbriche, nei magazzini della logistica. Lo si vede nei paesi del Sud globale fortemente colpiti, dove si sta mostrando il volto di classe della pandemia, ma lo stiamo vedendo anche a Mondragone dove sono esplose le contraddizioni di un sistema che non conosce alternative: rende invisibili oppure stigmatizza.
Tuttavia, paradossalmente, la voce grossa in questa fase la stanno facendo Confindustria e i grandi imprenditori che stanno provando ad utilizzare la crisi per ridisegnare il rapporto tra lavoro e impresa, come sempre accade nei periodi di crisi. Ma la verità è che la crisi la pagano ancora una volta le classi popolari, la cui voce stenta a farsi sentire. In piazza abbiamo visto piattaforme rivendicative che ripresentano le solite ricette economiche liberiste come il superamento dei contratti nazionali, la maggiore flessibilità in uscita, finanziamenti a fondo perduto a grandi imprese, etc. Abbiamo ascoltato imprenditori e politici che fino a ieri lamentavano la presenza troppo ingombrante dello Stato, decantando la supremazia della mano invisibile del mercato, ma che oggi davanti alla crisi esigono l’intervento pubblico per loro stessi.
La nostra voce fa meno rumore di quella dei settori di potere, ma non è detto che debba essere così, non siamo costretti a restare in silenzio! Guardiamo alle proteste degli invisibili negli USA, guardiamo allo sciopero dei braccianti in Italia contro l’ipocrisia della regolarizzazione Bellanova, pensiamo alle proteste della solidarietà organizzata in questi mesi contro l’immobilismo delle istituzioni nell’affrontare la crisi alimentare. Pensiamo alla voce inarrestabile dei giovanissimi che chiedono un cambiamento radicale delle politiche ambientali, pensiamo al mondo della scuola che vuole farsi sentire per ribadire la centralità dell’educazione pubblica e democratica.
Per questo Diritti in Comune aderisce convintamente e partecipa alla mobilitazione del 5 luglio convocata con il nome di Stati Popolari, a piazza San Giovanni. E’ ora di far sentire le voci degli ultimi, degli sfruttati, di chi vive nella marginalità, dei disoccupati, degli studenti, delle famiglie che non riescono a mettere in tavola il pranzo e la cena, degli invisibili di tutta Italia. Nei prossimi giorni daremo appuntamento per chi vorrà unirsi da Ciampino per raggiungere insieme piazza S. Giovanni.
Business delle RSA come futuro per l’Ostello? Chiediamo discussione nelle sedi opportune
Con apposita interrogazione abbiamo chiesto trasparenza in merito alle intenzioni di ASP di trasformare l’Ostello di via Melvin Jones in Casa di Cura.
Come sappiamo, infatti, è prossimo alla scadenza l’utilizzo della struttura dell’ex Ostello della Gioventù come Centro di Accoglienza Straordinario (CAS), la cui gestione è stata affidata dall’Amministrazione comunale all’ASP. L’Azienda ha avanzato dunque la richiesta di ottenere un rinnovo della concessione, ma ha anche reso noto di aver preso contatti con importanti gruppi imprenditoriali operanti a livello regionale nel settore delle RSA. Infine l’Azienda, con una determina, ha affidato l’incarico di advisoring per la valutazione tecnico-amministrativa dell’operazione di trasformazione dell’edificio comunale, alla società JH Real Estate Division srl, per un importo stimato di 5 mila euro.
Si tratta (è bene ripeterlo) di una struttura comunale, sulla quale ASP ha un incarico di gestione, tra l’altro per un progetto della prefettura ben preciso come quello del centro d’accoglienza. Abbiamo dunque chiesto alla Sindaca quando lei, gli assessori competenti e la dirigenza di ASP hanno intenzione di venire a relazionare in Consiglio comunale, unico luogo deputato al dibattito politico, dove vanno discusse e votate le decisioni che riguardano il patrimonio pubblico della città! Abbiamo inoltre chiesto di conoscere gli atti amministrativi a riguardo e se questa amministrazione intende avviare una discussione pubblica e aperta ad altre ipotesi di utilizzo della struttura, nel rispetto delle funzioni di indirizzo e controllo dei consiglieri comunali sull’attività delle società partecipate. Infine abbiamo chiesto di sapere il numero degli attuali ospiti presenti nell’ostello, la loro futura collocazione e le motivazioni alla base del mancato rinnovo del servizio CAS.
Ribadiamo infine che l’idea di Diritti in Comune resta quella di inserire questo spazio pubblico nel contesto cui appartiene, quello del Parco del Muro dei Francesi. Saremo vigili su questa operazione che intende destinare uno dei pochi Beni Comuni rimasti in mano pubblica alla realizzazione di un business privato come quello delle RSA, che in questi stessi mesi ha dimostrato di non essere né l’unico né certamente il miglior modello di gestione del welfare per i cittadini anziani sui territori. Infine ribadiamo quelle che furono le nostre osservazioni fortemente negative sulla modifica dello Statuto di ASP, a seguito della quale la partecipata si muove sul mercato in modo sempre più spregiudicato, anche su beni temporaneamente concessi e fuori dalle proprie competenze.
La nuova Giunta? Un copia-incolla della vecchia.
Uno spettacolo triste, conclusosi in farsa. Il teatrino di poltrone, giocato tra Ciampino e altri comuni del Lazio a guida centrodestra, scarica sul malcapitato (ex) assessore Grasso tutte le responsabilità della crisi politica. Presunta crisi, sarebbe meglio dire, considerato che è nata senza una reale motivazione politica e si chiude senza grandi cambiamenti nell’organigramma di Giunta. L’unica certezza è che si sono persi, oltre la faccia, tanti giorni di lavoro. C’é infatti un bilancio comunale difficile da discutere e approvare, nel bel mezzo di una crisi socio-sanitaria ed economica senza precedenti che meriterebbe responsabilità e impegno. Un bilancio che dovrà essere approvato da quegli stessi consiglieri di maggioranza che la Sindaca ha definito nel suo comunicato ‘interessati solo ai giochi di potere’. Li troveremo regolarmente al loro posto, silenti come spesso ricordiamo, pronti comunque ad alzare la mano quando serve, per tenere in piedi un coalizione debole nelle idee e logorata dai litigi personali. Ancora una volta la politica vera, fatta di confronto e anche scontro di idee vive, è assente. Lo diciamo da anni e lo ripetiamo ai nuovi arrivati che si sono impropriamente autonominati “il cambiamento”: Ciampino merita di più.
Sul CIP dietrofront dell’Amministrazione
Grazie al lavoro di denuncia e vigilanza svolto dall’ass.ne Officine Civiche e all’azione di Diritti in Comune in Consiglio comunale, la delibera che pretendeva l’assegnazione diretta di un contributo di 20.000 euro all’ASD Olimpia, un’associazione di Guidonia che mai ha svolto attività su questo territorio e che si è iscritta all’albo delle associazioni giusto poco tempo prima della citata deliberazione, non ha avuto seguito.
Ora l’Amministrazione ha reso pubblico un nuovo bando per raccogliere nuove proposte. In Consiglio comunale, sulla vicenda, avevamo ottenuto risposte vaghe e poco credibili. Avevamo poi presentato un’interrogazione (sulla quale aspettiamo ancora risposta) per chiedere conto di quanto aveva dichiarato l’ex Assessore ai Servizi Sociali Ivan Boccali, il quale aveva affermato in un’intervista che ‘se la cifra non fosse stata impegnata entro il 31 dicembre sarebbe andata persa’ e che era stata fatta una ‘manifestazione di interesse nella massima trasparenza a cui possono partecipare tutte le associazioni’.
Ora gli atti sembrano smentire Boccali: quei soldi non si sarebbero volatilizzati allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2019 e quella manifestazione di interesse non era affatto trasparente! Il settore dei Servizi Sociali, soprattutto a seguito di questa pandemia che ha aperto una crisi profonda, acuendo disuguaglianze e marginalità, merita, invece, un Assessore preparato e competente.
Intanto invitiamo tutte le realtà impegnate nel sociale a presentare i propri progetti. Noi continueremo a vigilare perché le scelte dell’Amministrazione siano improntate alla massima trasparenza e imparzialità.
Centrodestra boccia la nostra mozione a tutela degli stagionali aeroportuali
Nella seduta del Consiglio comunale odierno, la maggioranza di centrodestra, tentando in modo strumentale di spostare il dibattito sulla contrapposizione tra lavoro e salute, ha bocciato una nostra mozione che impegnava la Sindaca a farsi promotrice di azioni di tutela nei confronti dei lavoratori stagionali in aeroporto.
Il dibattito in streaming del Consiglio ha raggiunto livelli a dir poco surreali, quando esponenti della maggioranza hanno addirittura accusato le forze politiche di opposizione e il CRIAAC (Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, una realtà cittadina che già dal nome spiega quali siano le intenzioni in merito allo scalo Pastine) di aver raccolto firme per la chiusura dello scalo! Come Diritti in Comune abbiamo naturalmente respinto le accuse al mittente, ribadendo le nostre lotte per la salute pubblica e affinché le multinazionali e i gruppi privati operanti nel Pastine si adoperino per la riduzione del numero di voli entro i termini previsti dalla legge dello Stato italiano.
Quegli stessi attori privati che, in virtù del loro orientamento rivolto al massimo profitto, sono noti in tutto il mondo per la scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Lo stesso dunque vale per gli stagionali, che addirittura un consigliere di maggioranza ha definito come una tra le categorie più tutelate! A noi questo non risulta, non a caso alcuni lavoratori organizzati si sono rivolti a noi per portare in Aula consiliare la loro voce, la loro frustrazione, ma anche proposte concrete come l’istituzione di forme specifiche di ammortizzazione sociale o come l’introduzione di un diritto di precedenza per il ritorno in servizio.
Notiamo ancora una volta come l’amministrazione, che vanta di aver avuto contatti in Regione in merito e per questo considera la nostra mozione degna di non essere supportata, abbia assai più a cuore gli interessi dei gruppi economici con i quali non si risparmia di interloquire quando si tratta di finanziare eventi ludici in città invece della tutela di cittadini e lavoratori.
L’Ostello è patrimonio pubblico! Operazione immobiliare di ASP per farne una RSA è fuori dalle sue competenze
L’Ostello del Casale dei Monaci appartiene al patrimonio di Ciampino eppure l’ASP ne programma il futuro con un’operazione immobiliare e l’Amministrazione Comunale – alla faccia di urbanistica partecipata e dal basso – esclude da questa importante decisione cittadini e Consiglio Comunale.
I fatti. Pochi giorni fa ASP chiedendo il rinnovo della concessione all’uso dell’immobile – impegnato dal 2015 come centro di assistenza ai rifugiati – ha affidato ad una società specializzata la delega per una valutazione preliminare di un piano per la traformazione dell’edificio comunale, a seguito di “contatti con importanti gruppi imprenditoriali nel settore delle Case di Cura e RSA”.
L’ASP è per il 99% del Comune e la sua gestione ha concorso a determinare il dissesto del Bilancio dell’Ente. Ora, dopo la modifica del suo Statuto – operata la scorsa estate dalla maggioranza, con la scusa della riapertura urgente della piscina comunale – la partecipata, come la consorella Ambiente, si muove ormai liberamente sul mercato come un’azienda privata, anche su beni temporaneamente concessi, fuori dalle proprie competenze e senza alcun mandato. Eppure, al momento della stipula dell’ultima concessione scaduta nel dicembre scorso, i canoni di locazione risultavano inevasi dall’ASP per più di 100mila euro e siamo ancora in attesa di sapere se esiste, e nel caso a quanto ammonta, una situazione debitoria delle due partecipate nei confronti dell’Ente.
Diritti in Comune intende difendere uno dei pochi spazi pubblici, inserendolo nel contesto del Parco Pubblico del Muro dei Francesi. Chiediamo ai cittadini e alle forze politiche di farsi carico di una nuova battaglia per impedire che un Bene Comune, ancora in mano pubblica, venga destinato alla realizzazione di un business privato, la cui utilità per la cittadinanza è tutta da dimostrare.
Chiediamo alla Sindaca, agli assessori competenti e alla dirigenza ASP di venire a relazionare urgentemente in Consiglio comunale, il luogo deputato al dibattito politico, dove vanno discusse e votate le decisioni che riguardano il patrimonio pubblico della città.
Disastro autovelox, ecco perché il bilancio non è attendibile
Secondo un recentissimo verbale dell’ANAS (trasmessoci dal Comando della Polizia Locale a seguito di una nostra richiesta) l’autovelox su via Appia continua a essere privo dell’autorizzazione preventiva dell’ente proprietario. L’ANAS, infatti, ha elevato al Comune di Ciampino una nuova sanzione, per violazione dell’art. 21 comma 1, 4 e 5 del Codice della Strada.
E’ facile immaginare che una volta impugnato da tutti coloro che faranno ricorso alle eventuali sanzioni ricevute, sarà difficile per il Comune di Ciampino mettere all’incasso tutto il denaro incautamente preventivato nel Bilancio. Come avvertito in più occasioni e in tempi anteriori all’emergenza Covid-19 , le previsioni di Bilancio dell’Ente, basandosi fondamentalmente su sanzioni e multe stradali, nonché su entrate sovrastimate (basti pensare alla tassa di soggiorno), sono più che mai inattendibili.
Una facile previsione: quando sarà il momento di dichiarare l’effettivo stato delle finanze municipali, per giustificare la discrepanza con quanto previsto, gli amministratori, assessora Bottacchiari in testa, ne attribuiranno tutta la responsabilità alla grave crisi economica innestata dalla pandemia. Il paradosso è che se non fosse per i fondi e le opportunità fiscali messe comunque in campo dal Governo a seguito dell’emergenza sanitaria, a fine anno i nostri amministratori avrebbero avuto qualche difficoltà a spiegare l’ammanco di molte delle entrate previste. A partire dal denaro promesso dalle multe emesse da questo autovelox.
DiC chiede tutele per stagionali aeroportuali: “Comune intervenga presso Governo e Regione”
Abbiamo protocollato questa mattina un ordine del giorno al Consiglio Comunale per chiedere che l’Amministrazione si faccia promotrice di un’azione di tutela nei confronti dei lavoratori stagionali nell’aeroporto di Ciampino.
Sappiamo bene quanto le scelte economiche dello scalo Pastine abbiano un impatto sulla vita e la salute della comunità. Allo stesso modo la situazione di crisi sanitaria e sociale che il paese sta vivendo ha avuto una ripercussione negativa sui lavoratori, in particolar modo quelli meno tutelati e più precarizzati, tra i quali anche quelli del settore aeroportuale che vivono sul nostro territorio.
Nonostante vengano definiti impropriamente stagionali, nella regolare operatività vengono impiegati in tutti i mesi dell’anno, con contratto part-time, nonostante la percentuale dei part-time sia notevolmente al di sopra delle misure consentite dal CCNL. Tanti di loro sono assunti da società di handling, le stesse che, negli scali gestiti da Aeroporti di Roma, spesso non rispettano il Contratto collettivo nazionale in diversi suoi articoli.
Ancor più drammatico è il fatto che questi lavoratori, assunti con tipologia contrattuale a tempo determinato, non sono rientrati in nessuna delle misure del Governo a favore dei lavoratori colpiti dall’emergenza Covid19. Sull’esempio di alcune Regioni a statuto speciale, che hanno istituito forme di ammortizzazione sociale specifiche per i lavoratori stagionali, chiediamo a Sindaca e Giunta di chiedere al Governo e alla Regione Lazio di mettere in atto strumenti eccezionali volti alla tutela salariale e occupazionale della categoria dei lavoratori stagionali aeroportuali, nonché di valutare la possibilità di introdurre un ‘diritto di precedenza’ per il ritorno in servizio dei lavoratori stagionali.
Abbiamo visto come l’Amministrazione di Ciampino sia in grado di interloquire, quando vuole, con gli enti che hanno competenza nella governance dell’aeroporto. Ricordiamo il Natale ciampinese e la Notte Bianca finanziati da AdR. E’ dunque questo il momento di dimostrare che non si pensa solo agli interessi dei grandi gruppi economici, ma anche a quelli dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto i più esclusi dal sistema di tutele, sia in tempi di crisi che prima.
Ringraziamo le organizzazioni sindacali e il gruppo di lavoratori stagionali che ci hanno supportato nella stesura di questo documento. E’ fondamentale, più che mai in questa fase emergenziale, che nessuno rimanga indietro!
Proposta di Coordinamento socio-sanitario per fronteggiare l’epidemia
La coalizione Diritti in Comune ha inviato una lettera al Sindaco di Ciampino, primo tutore della salute pubblica, per chiedere di attivare un tavolo di concertazione socio-sanitaria per fronteggiare al meglio la crisi epidemica in corso, rendendo più efficiente la risposta immediata e, soprattutto, programmando una risposta adeguata alla potenziale recrudescenza invernale dell’epidemia Covid-19, o a future epidemie.
Quello che chiediamo è l’attivazione di un Coordinamento Sociosanitario Distrettuale composto dai Sindaci di Ciampino e Marino, la Protezione Civile, la Croce Rossa locale, la Direzione sanitaria distrettuale, i Servizi sociali locali, medici e pediatri del territorio. L’obiettivo del tavolo è quello di ripensare l’organizzazione socio-sanitaria durante e dopo la pandemia, dando immediate risposte al fabbisogno dei cittadini. Tra i compiti che riteniamo necessari ci sono le attività di prevenzione, di verifica e controllo dell’epidemia sul territorio; l’integrazione efficace tra i presidi sanitari territoriali e un’assistenza domiciliare efficace e potenziata; la profonda rimodulazione del rapporto pubblico/privato nelle RSA, soprattutto riguardo l’aumento degli ospiti con medio e alto impegno assistenziale.
Il coordinamento dovrebbe avere anche il compito urgente di concordare, organizzare e programmare tempi e modalità di riapertura dei servizi sanitari e socio-assistenziali del Distretto secondo le necessità dei vari specialisti e delle strutture, verificando la piena sicurezza dell’intero processo (corretta sterilizzazione degli strumenti, sanificazione degli ambienti e distanziamento per personale ed utenti). Ripensare l’organizzazione sanitaria per una corretta applicazione del principio di sussidiarietà significa dare risposta al fabbisogno, cioè agire localmente e immediatamente quando si crea il problema sanitario.
Il testo completo della lettera è disponibile al link qui sotto:
Lettera ai Sindaci e alle autorità competenti_COVID e medicina del territorio