Accesso civico negato. Esposto in Procura per garantire diritto dei rappresentanti dei cittadini
Siamo costretti a tornare sull’argomento perché la misura è ormai colma. Sono mesi che aspettiamo risposte dai dirigenti competenti rispetto a specifiche richieste di accesso agli atti che riteniamo necessari per il controllo e l’indirizzo delle scelte amministrative.
Basta nascondersi dietro la foglia di fico della mancanza di personale, che è certamente un problema serio e sul quale bisognerebbe intervenire, qui parliamo di atti richiesti anche 6 o 7 mesi fa e i nostri dirigenti vengono pagati profumatamente per fare il loro lavoro! Avendo già investito la Prefettura, cui a fine luglio le opposizioni hanno trasmesso un dossier in merito, se questa situazione si protrarrà saremo costretti a rivolgerci in Procura perché il diritto di accesso civico dei consiglieri è un principio normativo che non può essere violato.
Ancora più ingiustificabile l’atteggiamento da parte della partecipata A.S.P. che certamente non ha la stessa mole di lavoro. Questa non solo si permette di non rispondere, o quando lo fa pensa di poter scegliere quale informazione dare e quale no, ma addirittura non ha reso pubblico il bilancio consuntivo del 2019 sul proprio sito. Se a tutto questo si somma un Consiglio comunale immobile, che deve discutere proposte consiliari protocollate a marzo dello scorso anno, e le commissioni consiliari convocate quando gli assessori hanno tempo libero, il quadro è grave. Per fare un esempio a settembre avevamo richiesto una commissione sport sull’assegnazione degli spazi comunali alle associazioni sportive e l’Assessore Boccali ha indicato al Presidente della commissione la data del 4 novembre come prima utile!
Mentre dunque siamo all’anno zero in quanto a trasparenza amministrativa, si prosegue con l’idea che chi è stato eletto non conti nulla e tutto deve essere deciso da una Giunta fatta di personaggi che la città neanche conosce, in quanto catapultati qui per ordini di partito. Questo atteggiamento sprezzante delle norme democratiche è anzitutto lesivo di un diritto dei cittadini che si rivolgono ai propri rappresentanti eletti affinché portino avanti determinate azioni, controllando e indirizzando l’amministrazione su questioni specifiche che li riguardano. Non è certo a noi che stanno facendo un dispetto, stanno facendo un torto ai cittadini di Ciampino.