Business delle RSA come futuro per l’Ostello? Chiediamo discussione nelle sedi opportune
Con apposita interrogazione abbiamo chiesto trasparenza in merito alle intenzioni di ASP di trasformare l’Ostello di via Melvin Jones in Casa di Cura.
Come sappiamo, infatti, è prossimo alla scadenza l’utilizzo della struttura dell’ex Ostello della Gioventù come Centro di Accoglienza Straordinario (CAS), la cui gestione è stata affidata dall’Amministrazione comunale all’ASP. L’Azienda ha avanzato dunque la richiesta di ottenere un rinnovo della concessione, ma ha anche reso noto di aver preso contatti con importanti gruppi imprenditoriali operanti a livello regionale nel settore delle RSA. Infine l’Azienda, con una determina, ha affidato l’incarico di advisoring per la valutazione tecnico-amministrativa dell’operazione di trasformazione dell’edificio comunale, alla società JH Real Estate Division srl, per un importo stimato di 5 mila euro.
Si tratta (è bene ripeterlo) di una struttura comunale, sulla quale ASP ha un incarico di gestione, tra l’altro per un progetto della prefettura ben preciso come quello del centro d’accoglienza. Abbiamo dunque chiesto alla Sindaca quando lei, gli assessori competenti e la dirigenza di ASP hanno intenzione di venire a relazionare in Consiglio comunale, unico luogo deputato al dibattito politico, dove vanno discusse e votate le decisioni che riguardano il patrimonio pubblico della città! Abbiamo inoltre chiesto di conoscere gli atti amministrativi a riguardo e se questa amministrazione intende avviare una discussione pubblica e aperta ad altre ipotesi di utilizzo della struttura, nel rispetto delle funzioni di indirizzo e controllo dei consiglieri comunali sull’attività delle società partecipate. Infine abbiamo chiesto di sapere il numero degli attuali ospiti presenti nell’ostello, la loro futura collocazione e le motivazioni alla base del mancato rinnovo del servizio CAS.
Ribadiamo infine che l’idea di Diritti in Comune resta quella di inserire questo spazio pubblico nel contesto cui appartiene, quello del Parco del Muro dei Francesi. Saremo vigili su questa operazione che intende destinare uno dei pochi Beni Comuni rimasti in mano pubblica alla realizzazione di un business privato come quello delle RSA, che in questi stessi mesi ha dimostrato di non essere né l’unico né certamente il miglior modello di gestione del welfare per i cittadini anziani sui territori. Infine ribadiamo quelle che furono le nostre osservazioni fortemente negative sulla modifica dello Statuto di ASP, a seguito della quale la partecipata si muove sul mercato in modo sempre più spregiudicato, anche su beni temporaneamente concessi e fuori dalle proprie competenze.