IGDO pubblico: un diritto della città
Valutiamo positivamente l’apertura dell’Amministrazione alla possibilità di una riacquisizione dell’IGDO. La nostra posizione in merito è nota da sempre, per Diritti in Comune quello dell’IGDO pubblico è un tema imprescindibile per dare un volto nuovo al centro storico cittadino. Attendiamo naturalmente di leggere le carte, per ora abbiamo solo un comunicato stampa del Comune piuttosto vago e in alcune parti contraddittorio. Si parla di acquisizione, poi viene citato lo strumento della cessione bonaria, che sono due cose molto diverse; si parla inoltre di un percorso partecipato, pratica sinora ignorata dalla giunta nelle scelte riguardanti la città. Ribadiamo tuttavia il nostro riscontro positivo sulla volontà di far tornare l’IGDO al patrimonio pubblico, segnale anche questo – come registrato per l’apertura della maggioranza alla proposta regionale riguardo al Muro dei Francesi – che le battaglie dei cittadini e dei comitati hanno prodotto una lunga eco alla quale la politica non può restare indifferente.
Eravamo in prima linea nelle mobilitazioni del 2016 per chiedere all’allora Amministrazione di partecipare all’asta dell’IGDO per un costo irrisorio, rimanendo – come per il cuore barocco del Muro dei Francesi – inascoltati. La stessa Sindaca Ballico nel comunicato sembra riconoscere a parole il valore di quelle lotte. Oggi, proprio in virtù della nostra posizione, da sempre chiara sul tema, chiederemo nelle sedi opportune che venga perseguito il bene superiore della collettività e non quello di singoli soggetti privati, per tutto l’arco del processo. Chiederemo che il nostro Comune non spenda per la riacquisizione dell’Igdo un solo euro in più rispetto a quanto sia stato versato dagli attuali proprietari, anche alla luce del nuovo, importante, vincolo di tutela sull’area e la situazione economica e socio-sanitaria che stiamo vivendo. Vogliamo infine un progetto portato avanti sui modelli di progettazione partecipata più avanzati, guardando alle migliori esperienze in Italia e in Europa. Su queste basi, come sempre, saremo pronti a ragionare insieme ad ogni altro attore politico e soprattutto insieme alla città, che ha tutto il diritto di riappropriarsi di un centro storico negato, che faccia perno sull’Igdo, finalmente pubblico. Oggi come quattro anni fa: il patrimonio non si vende, si difende!