Ponti di via Morena: L’intera città ostaggio di scelte politiche folli
E’ ormai noto che la viabilità connessa al nuovo ponte di via San Paolo della Croce continua purtroppo ad essere un cantiere fermo. La prima a rammaricarsene sembra essere la cittadina Daniela Ballico, ex sindaca, sui suoi canali social. Peccato che il collaudo tecnico amministrativo delle urbanizzazioni del comparto G5 sia stato affidato solo con l’arrivo della Commissaria, lo scorso 16 settembre. Ragion per cui, il ponte senza il collaudo della viabilità connessa è difficile possa riaprire. Ci vorrebbe un pizzico di decenza e rispetto verso i cittadini, invece che spargimento di notizie false e iniziative di raccolta firme da inviare al Commissario prefettizio!
La situazione sta producendo pesanti ripercussioni su tutto il traffico cittadino, che in coincidenza della riapertura delle scuole ha visto aumentare il flusso veicolare. Perché la viabilità del nuovo piano G5, benché ultimata, non viene aperta al traffico? Ma soprattutto l’intervento realizzato è quello del progetto esecutivo approvato ad ottobre 2019 dalla Giunta Ballico? Sappiamo di certo che il progetto esecutivo prevedeva un’ampia rotatoria all’ingresso di via Morena per ottimizzare la viabilità in quello snodo molto importante, dove intersecano assi principali della rete cittadina. Perché quella rotatoria non è stata realizzata e come sarà organizzata la futura viabilità del tratto iniziale di via Morena? I cittadini e commercianti che in questi mesi sono rimasti prigionieri di questo cantiere stanno cercando di venire a capo del problema tentando, per ora senza esito, un colloquio con la Commissaria. Proveremo ad avere un’interlocuzione in merito, ma intanto ci chiediamo: quali elementi hanno spinto la giunta Ballico a modificare il progetto iniziale? Cosa c’è scritto nella convenzione tra il Comune e i gruppi privati che dovranno edificare nell’area, in merito alla realizzazione di strade e marciapiedi? Infine, l’Amministrazione Ballico poteva non sapere che il progetto esecutivo e la variante avrebbero rappresentato problemi tali da impedire la riapertura della strada?
L’urbanizzazione del comparto G5 appare, così come realizzata, subordinata totalmente agli interessi specifici dei soggetti privati promotori del piano. Per questo abbiamo fondati timori che tutto questo disagio sia solo il primo effetto dell’intervento che sarà devastante per il commercio locale e la vivibilità dei quartieri circostanti. Un’intera città in ostaggio di scelte politiche illogiche, con gravi responsabilità dell’ufficio speciale della giunta Ballico, da condividere con le precedenti amministrazioni che scelsero per il comparto un indirizzo urbanistico folle. Scelte di cui abbiamo già iniziato a pagare il prezzo con la condizione di grave disagio degli ultimi mesi. Situazione destinata verosimilmente a peggiorare, a meno che il prossimo governo della città non intervenga con la copertura dei valli ferroviari – ad esempio collegando via due Giugno con via S. Paolo della Croce – al fine di alleggerire il traffico locale. Diritti in Comune si adopererà per proporre soluzioni in grado di migliorare gli aspetti più problematici che riteniamo verranno ad inasprirsi con l’apertura del futuro centro commerciale, seppur ben consapevoli che ai danni fatti non c’è soluzione di sorta.