Roma vuole spostare gli autodemolitori alle porte di Ciampino? Chiediamo chiarezza ed esprimiamo il timore della comunità
“Cosa si sta tentando di fare alle porte del nostro territorio, in merito alla delocalizzazione degli autodemolitori romani? Questa mattina stessa abbiamo protocollato un’interrogazione in merito alle allarmanti notizie che arrivano circa una prossima ordinanza del Sindaco di Roma finalizzata a spostare ai confini di Ciampino gran parte degli sfasciacarrozze della zona di Centocelle, dopo il grave incendio di luglio scorso di uno di questi”. Lo dichiara il movimento Diritti in Comune in una nota a seguito delle notizie uscite nella giornata di ieri su alcuni organi di stampa.
“Siamo ben consapevoli dei problemi socio-ambientali del quadrante di Roma est – dichiara il consigliere comunale di DiC Alessandro Porchetta -, siamo in contatto con alcuni residenti dell’area e siamo solidali con le loro battaglie, ma la soluzione del Comune di Roma non può essere quella di riproporre esattamente lo stesso scenario in un’altra zona della città. La soluzione dovrebbe prevedere una localizzazione diffusa, caso per caso, senza andare a creare altri mostri ecologici come quello in questione. Per questo – prosegue Porchetta – chiediamo trasparenza ed un pronto intervento dell’Amministrazione comunale di Ciampino, sia per fare chiarezza sulla vicenda che per ribadire la forte preoccupazione della nostra comunità”.
“Il Comune di Roma – conclude la consigliera comunale di DiC Francesca De Rosa – ancora una volta sembra avere intenzione di spostare i suoi problemi sull’estrema periferia romana e dunque sulla nostra Provincia. I Comuni dell’Area metropolitana non sono la discarica dell’Urbe, il modello individuato per la questione rifiuti non può continuare anche con il tema degli autodemolitori! L’area in questione ha vissuto anni di aggressione ambientale con la vergognosa baraccopoli monoetnica della Barbuta, chiusa un anno fa, dove abbiamo denunciato tante volte la rete di smaltimento illecito di rifiuti che portava al fenomeno dei roghi tossici. Oggi quell’area va urgentemente bonificata. L’ultima cosa da fare è spostarci l’ennesima bomba ecologica, in un territorio già martoriato da inquinamento aeroportuale e veicolare”.